Le sorprese di Cerere dopo la sonda Dawn

fonte meteoweb 
di STEFANO TOSI


Cerere, il più vicino alla Terra tra i pianeti nani del sistema solare, mostrerebbe inattesi segni di attività interna.
Alcuni indizi erano già stati raccolti dalla sonda Dawn, in orbita da quasi un anno attorno al pianeta nano, ma solo ora sono giunte delle conferme da ulteriori osservazioni condotte dalla Terra tramite l'utilizzo degli spettrografi HARPS e HARPS-N.

L'attenzione della comunità astronomica venne catturata da quelle macchie bianche e brillanti che spiccavano nell'area del cratere Occator e che sembravano non avere una spiegazione convincente.
Secondo le prime rilevazioni spettroscopiche le aree bianche sarebbero costituite da solfati idrati di magnesio.

Occator Sempre in quell'area, la sonda Dawn ha rilevato la formazione di una foschia a bassa quota che sembrerebbe originata da una qualche sostanza che, uscendo dal fondo del cratere, sublimerebbe nell'arco di poche ore a contatto con lo spazio.
Le osservazioni mostrano l'addensarsi della foschia nel cratere all'alba e la sua scomparsa al crepuscolo.
Osservando Cerere da Terra e per due notti attraverso gli spettrografi ad altissima precisione HARPS e HARPS-N, gli astronomi hanno contribuito alla comprensione del fenomeno.

Occator_Nathues-340x335Basandosi sul fatto che Cerere riflette una certa frazione della luce solare incidente, che aumenta in corrispondenza delle macchie bianche (utilizzate come un faro durante le osservazioni da Terra) e che subisce gli effetti della rotazione del corpo celeste, gli astronomi hanno osservato lo spettro della luce riflessa dalle macchie bianche.
Ciò che ci si aspettava di rilevare era un solo tipo di variazione dello spettro della luce emessa, quella dovuta al tempo di rotazione di Cerere (circa nove ore), osservabile come uno spostamento verso il blu dello spettro luminoso al sorgere delle macchie ed un conseguente spostamento verso il rosso al loro tramonto.
Ciò che nella realtà si è osservato è però differente.
Da una notte osservativa alla successiva, la luce emessa dalle macchie bianche ha avuto un andamento discontinuo e l'unica valida ragione che spiegasse tale evidenza era la sublimazione del materiale chiaro altamente riflettente a contatto con la radiazione solare. Il materiale si accumulerebbe nel cratere durante la notte di Cerere e, col sorgere del Sole e l'avanzare del giorno, sublimerebbe rendendosi molto brillante; brillantezza che infine si affievolirebbe verso il tramonto col diminuire della radiazione solare incidente e del materiale rimasto.

Questo studio ha importantissime implicazioni circa la comprensione della struttura interna di Cerere: se venisse confermato, il pianeta nano avrebbe una propria attività interna che lo differenzierebbe da altri corpi celesti come Vesta ed i principali asteroidi. Nel prossimo futuro la sonda Dawn cercherà di confermare questo studio e di capire se il materiale che fuoriesce in superficie nei pressi del cratere Occator è riconducibile alle ingenti riserve d'acqua presenti su Cerere, il tutto mentre da Terra si monitoreranno le variazioni di questo ciclo tramite il metodo della velocità radiale.