Supergiovane è lieta di presentare "Derive" , mostra personale di Elisa Carutti.
Per l'occasione vengono esposte quindici opere calcografiche, che fanno riferimento ad un intenso lavoro di ricerca che ha occupato Elisa negli ultimi anni.
L'artista durante gli studi accademici a Parigi ha inizialmente realizzato delle matrici in rame dal bordo frastagliato e dalla forma irregolare, forse dei residui di altra natura, apparentemente scarti informi. Successivamente ne ha scavato l'interno in alcune parti, ferendo la superficie con acidi e segni di bulino. Nell'inaspettato processo tecnico di stampa tra inchiostri e torchi antichi, sono scaturiti questi segni neri su carta, di un nero profondo come solo la stampa sa regalare.
Inizialmente la forma era più lineare e stampata in bianco e nero. Nei successivi ripensamenti e anni di lavoro Carutti l'ha trasformata in una roccia colorata, forse in un pezzo di asteroide proponendo sovrapposizioni di livelli di colori acidi e tagliati con terre diverse, come se queste forme fossero state catapultate e schiacciate sul terreno.
Come ricorda Beatrice Gardella nel catalogo che accompagna la personale: "…sono veramente figlie di distruzione quelle scaglie di colore, che rimangono sospese sul candore della carta? Le loro trasparenze sublimano il senso di devastazione e si oppongono alla forza di gravità; le loro forme, rotte e imprecise, collidono in altre dimensioni, lontane anni luce, fuori dalle più convenzionali coordinate spazio-temporali."
In occasione della mostra vengono presentati per la prima volta i Mappamondi, realizzati assemblando frammenti vari di sue stampe, interessante evoluzione plastica del suo lavoro.
"Derive" scaturite da una traccia ma anche frutti di un lavoro costante, fatto di una tecnica antica e tutt'altro che desueta; un'alchimia che ha portato Elisa fino a qui attraverso un percorso che annuncia già interessanti sviluppi futuri.