PROTAGORA OVVERO L'UOMO E' LA MISURA DI TUTTE LE COSE

L'uomo è la misura di tutte le cose è tipica espressione del relativismo, secondo il quale la verità non è qualcosa che esiste in sé, ma dipende da chi la stabilisce, è relativa all'individuo, ai tempi, alla società, alla storia. Ciò è vero nel campo della morale, della politica e della conoscenza. Protagora enunciò tali princìpi e fu uomo di straordinaria apertura e di grandi interessi, manifestando scetticismo sistematico anche in religione. Posizioni che lo costrinsero ad abbandonare Atene. Per la sua dottrina e la sua influenza, Protagora è considerato il primo dei sofisti,che, nati nella nuova democrazia greca, dove tutte le decisioni si prendevano nelle assemblee, erano maestri di retorica. Protagora assume un atteggiamento vicino al sensismo, secondo cui ogni conoscenza nasce dai sensi e proprio su tale concetto si regge il suo relativismo, che nega la possibilità della ragione di pervenire a realtà universali che stanno dietro le molteplici apparenze delle cose. Tanto Platone che Democrito si opporranno a questa tesi. Protagora, tuttavia, non fu un relativista totale: sebbene sostenesse che non esistono opinioni più vere di altre, alcune invero erano più utili. Le tesi di Protagora sono oggi condivisibili. D'altra parte Protagora fu effettivamente sostenitore di un certo pragmatismo. Resta comunque una figura sul cui ruolo il dibattito resta aperto e non solo per la modernità dei suoi assunti, ma anche per la grande capacità di cogliere il senso profondo delle cose e soprattutto dell'originalità dell'uomo.
Casalino Pierluigi, 9.06.2014