PERCHE' ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI MARINETTI

Lungi dallo sbiadire la figura di Marinetti e il suo lascito, con il passare del tempo, giganteggiano. E non tanto per il messaggio futuristico e di rottura con la tradizione culturale, quanto per la straordinaria modernità della sua visione della scena del mondo e dei suoi sempre rinnovati attori e protagonisti. Se è stata spesso considerata elitaria, la visione marinettiana, in realtà, pur non sposando il teatro di massa tra le guerre, brilla per una sua originalissima anticipazione del gusto di quel nuovo pubblico che, formatosi con la radio, la televisione e poi con internet, che oggi si è affermato su scala universale, recependo le intuizioni del Fondatore del Futurismo in tema di comunicazioni di massa. Ed è proprio alla luce di questa nuova stagione del gusto che l'opera di F.T. Marinetti appare attuale, anzi come si dice trans-moderna. L'azione di ristrutturazione dei fondamentali dell'arte, compresa quella teatrale (capitolo non marginale dell'iniziativa marinettiana) si avvicina di molto e forse supera le stesse stagioni dell'avanguardia, soprattutto quelle degli ultimi quarant'anni del XX secolo e quelle in corso, nel pieno dell'epoca della globalizzazione. La rilettura di Marinetti diventa obbligata in un momento storico dove il risorgere di falsi miti rischia di offuscare la ragione e di generare una pericolosa deriva verso un passato che sembrava sepolto. Lo sforzo di Marinetti di decifrare i testi e di renderli accessibili più ancora che leggibili per la sensibilità moderna, rientra in quella concezione dinamica della cultura che sola può offrirci un futuro migliore.
Casalino Pierluigi, 15.01.2015