PROTAGORA, UN FILOSOFO PER OGGI, ANZI PER DOMANI.

L'uomo è la misura di tutte le cose. La frase, attribuita ad uno dei geni del pensiero, il sofista Protagora è di straordinaria attualità ed è destinata a segnare il futuro prossimo venturo, nel senso più autentico di un messaggio così profeti: un messaggio per il futuro, per il futuro dell'uomo, aldilà delle diverse opinioni, delle diverse idee, dei diversi modi della conoscenza. E delle stesse diverse realtà pensate e conosciute. Si tratta, dunque, di un'espressione tipica del relativismo, del relativismo di ogni tempo, dell'ineliminabile relativismo del pensiero. Protagora teorizza l'approccio vero del conoscere. La verità, secondo l'intellettuale greco, la verità non è qualcosa che esista in sé, ma dipende da chi la stabilisce, dal punto d'osservazione, è funzionale (cioè relativa) all'individuo, alla società, ai tempi, alla storia, etc. Una verità che vale in qualsiasi campo, che rimanda ad un postulato inesauribile, quello, secondo il quale, è vero tutto e il contrario di tutto, dipendendo la cosa dalla condizione mentale e da tante altre rappresentazioni. Protagora fu uomo di grandissimi interessi culturali, trasgressivo ed intuitivo nella sua capacità dialettica: abilissimo nel proporre le sue tesi, ma anche le argomentazioni più disparate, espresse anche in materia di religione dottrine anticonformiste, subendo per questo un processo ad Atene, dalla quale fu costretto ad andarsene. Fu il più importante dei sofisti, il più brillante. Nati nel mondo della nuova democrazia greca, dove tutte le questioni si decidevano nelle assemblee, i sofisti erano maestri di filosofia e retorica: il loro scopo era insegnare a pagamento e la cosa attirò le critiche di Platone (che, come notava Bertrand Russel, era, però,ricco di famiglia) ai giovani membri dell'aristocrazia ateniese ed ellenica in genere. La circostanza ha dato ai sofisti una cattiva fama, dal momento che vennero definiti mercenari della verità. Oggi, ormai, sono stati rivalutati per la cifra moderna del loro contributo intellettuale, favorendo il transito da una speculazione naturalistica ad una umanistica. Ogni conoscenza, secondo Protagora, nasce dai sensi, negando la possibilità che la ragione conduca a verità universali. Ciò nondimeno, è falso affermare che Protagora propugnasse un relativismo assoluto. Pur pensando che non esistono verità più vere di altre, Protagora, era incline a prospettare che alcune fossero più utili, meritandosi l'appellativo di padre del pragmatismo. Ma quale utilità e per chi e per cosa, e da quale punto di vista? Non è facile rispondere a questo quesito, ma affascina sapere che la domanda si pone sempre nella storia. Tuttavia un ruolo decisivo per decidere deve essere lasciato alla discussioni pubbliche (democratiche) nelle assemblee. Un modo per riconoscere la coesistenza della compossibilità delle prospettive.
Casalino Pierluigi, 10.01.2015