brain computer interface
Gli scienziati hanno inventato "il tessuto neurale elettronico
B.C.I. (brain computer interface)"?
Traduzione di Raimondo Galante
Nel racconto scritto da M. Banks per la rivista "Culture", si parla di esseri postumani che hanno installato nel loro cervello una "interfaccia B.C.I.(brain computer interface)" chiamato "tessuto elettronico neurale." Un rivestimento con la forma di una rete che cresce e si sviluppa insieme al cervello. Questo dispositivo non solo è un'interfaccia senza fili (wi-fi) neurale per collegare il cervello al computer ("brain computer interface"), ma anche un mezzo per poter programmare i neuroni in modo che, qualora vengano stimolati da pensieri specifici, rilascino determinate sostanze chimiche. La notizia strepitosa è che oggi un prototipo sperimentale di tale interfaccia neurale impiantabile nel cervello è stato realizzato Dunque, il "rivestimento neurale" è diventato una realtà. Infatti, un'equipe di chimici ed ingegneri specializzati che lavorano con le nanotecnologie, ha pubblicato un articolo nel numero di questo mese della rivista Nature Nanotechnology parlando di una fibra ultrasottile che può essere impiantata nel cervello per poter creare un dispositivo che sembra essere una via di mezzo tra un dispositivo elettronico ed un circuito biologico. Quest'ultimo è stato denominato "micro - tessuto elettronico, " Tale dispositivo, infatti, è microscopico e si può iniettare nel tessuto cerebrale tramite un ago di una speciale siringa. A tal proposito tale marchingegno è stato già sperimentato su un gatto, che dopo aver subito l'impianto, è ancora vivo e vegeto e gode di ottima salute. Quindi, i ricercatori hanno descritto la loro creazione " siringa elettronica iniettabile" e loro dicono che vi sono svariate applicazioni possibili tra cui non ultima la possibilità di monitorare l'attività cerebrale. Inoltre, sempre con lo stesso dispositivo si possono fare dei trattamenti per curare malattie degenerative come il Parkinson, e anche per poter sviluppare le capacità del cervello in soggetti che abbiano qualche problematica particolare o deficienza. A proposito delle enormi potenzialità offerte da questa nuova tecnologia, nella prestigiosa rivista Smithsonian , Devin Powell ha scritto che ci sono dei gruppi sia civili sia militari, che sono interessati ad investire in questa ricerca.
Il seguente annuncio pubblicitario scritto dal ricercatore Charles Lieber's ne è un esempio.
Ci sono società"venture capital" come Fidelity Biosciences, interessate in nuovi modi per curare le malattie neuro-degenerative come il Parkinson. Inoltre anche i militari come il programma "Cyborgcell" della U.S. Air Force sono interessati a tale ricerca.
Per ora il gatto con impiantato il "rivestimento neurale" è stato collegato ad un computer, ma in futuro tale connessione potrà realizzata con tecnologia wireless (senza fili). Comunque la cosa più importante di questa nuova tecnologia è la coesistenza di meccanismi elettronici insieme alle cellule cerebrali. Infatti, osservandola con un microscopio 3D, la fibra elettronica sembra svilupparsi insieme alle cellule del tessuto cerebrale. ed i suoi colleghi sono convinti che la sperimentazione possa continuare anche sugli esseri umani. L'obiettivo da raggiungere sarebbe quello di creare il primo, autentico internet umano, dove saranno possibili, tramite questa interfaccia neurale elettronica iniettabile, sia il collegamento dei cervelli, sia il flusso dei vostri pensieri potrà essere monitorato, elaborato ed archiviato quasi fosse un " cloud computing"informatico.
[Read the scientific article in Nature Nanotechnology]
Titolo originale: Scientists Just Invented the Neural Lace
FONTE: http://gizmodo.com/scientists-just-invented-the-neural-lace-1711540938