Fellini Metafisico (Armando editore, 9 2019) , recensione

FELLINI METAFISICO. La riconciliazione tra sogno e realtà. Di Monica Vincenzi e Luigi Casa

Pagine 416, prezzo 23,00 euro

Questo libro è dedicato al grandissimo Maestro riminese Federico Fellini e a sua moglie Giulietta Masina. I loro film, oltre ad essere capolavori della storia del cinema, contengono una miriade di personaggi e di simboli che si manifestano spesso in una dimensione metafisica del reale. La caratteristica peculiare del cinema è quella di raccontare storie con immagini veloci in movimento, con le stesse modalità dei nostri sogni notturni, realizzando una diretta corrispondenza con i meccanismi dell'inconscio. In definitiva, è una sorta di racconto in una dimensione simile a quella di un sogno ad occhi aperti. Riconoscere che i sogni non solo hanno un significato, ma sono intimamente connessi alla vita diurna, è un concetto che non tutti riescono ad accettare. Siamo stati abituati per secoli a separare completamente queste due dimensioni, quindi riunirle non è semplice. È giusto riconoscere questo grande merito a Federico Fellini, senza il cui contributo non saremmo giunti così in fretta a questa importantissima riappacificazione. Nel libro, gli Autori analizzano le opere più importanti per tradurle in insegnamenti pratici per la vita di ogni giorno. La dimensione metafisica ci conduce direttamente all'essenza dei fenomeni e dell'arte, in definitiva della vita e della natura umana in genere. In questo caso ci mostra la struttura dei film nei loro aspetti di contenuti, di trame, di contesti relazionali nei quali i personaggi si muovono e di significati archetipici che rappresentano.

Monica Vincenzi è Pedagogista Clinica e Mediatrice Relazionale, iscritta all'Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici (ANPEC) e all'Albo Europeo dei Pedagogisti Clinici, specializzata in Tecniche Espressive con formazione in Italia e in Argentina.

Luigi Casa ha pubblicato alcuni racconti sul sito online "Wu Ming Foundation" e sulla rivista "Il grande fiume", poi raccolti nell'antologia Otto sorrisi del destino.


Recensione di R. Guerra


Il poeta Fellini: questo è il leimotiv di- forse- il regista cinematografico italiano più noto nel mondo, in questo libro molto esauriente e in certo senso completo: e incentrato, capitolo per capitolo sui suoi film più importanti, criticamente evidenziati con rara persuasione conoscitiva; sembra quasi di rivederli, la scrittura stessa degli autori è in certo senso assai visiva e dinamica proprio come i film di Fellini fossero Libri d'arte visuali animati...:

l'mmagine Parola e viceversa ma non in senso causale semplice retroazione fedeback, ma a spirale.

Fellini metafisico non è titolo casuale, al di là degli addetti ai lavori che spesso l'hanno – pur evidenziandone, il profondo surrealismo metafisico, per questioni storiche contingenti, spesso e anche involontariamente l'hanno circoscritto a eccessive interpretazioni sociali.

La metafisica di Fellini era invece anche archetipica, l'istinto creativo dagli abissi della psiche "s- oggettiva" di memoria junghiana (nota la sinergia del regista con lo junghiano Berhard): sullo sfondo azzurro o i cieli notturni, Apuleio e Amore e Psiche, riflessi lunari letterali anche della vita vissuta con la celebre compagna attrice Giulietta Masina.

Un insospettato Romeo romantico alla Keats (La Bellezza + Verità, la Verità Bellezza), il regista del neodecadente La Dolce Vita e del diversamente edonistico Amarcord?

Fellini fu un postrealista, assimilando il divenire sociale dei tempi, sublimandolo in opera d'arte, la vulgata eternas sociale sempre secondaria alla fine, mera creta di un decollo verso una SuperTerra creativa..

Fellini fu un metafisico retro anche alla De Chirico e quella stagione di quella differente avanguardia che riformattò lo spirito d'inizio novecento, eeslosivo e dirompente, in avanguardia virtuosa:

i manichini sono già gli attori inebriati di fughe spaziali degli anni '60 di Fellini, a tratti inquietanti, a tratti intelligenze nascenti...

E come ben evidenziano gli autori, la sua Metafisica era un ciberspazio antelitteram dove certo virtuale si trasmuta in Reale e viceversa.

Pure dionisiaco satira le scansioni dei suoi film, con una sempre salutare disincanto, per relativizzare sia il Reale che l'Immaginario.

Fellini era un Uomo Artista mobile pre-postmoderno, una modernità utopica quindi in tal seno compiutamente realizzata attraverso il cinema come poesia.

E Fellini, realista o metafisico, un poeta, tra i più grandi poeti del cinema, non presentista, ma eterno contemporaneo.

Sublimi  freddi (ma il magma è quello di in vulcano)  ..i capitoli finali , dedicato ai film  Intervista del 1987 e la Voce della Luna,  diversamente presagi quasi testamenti d'arte del Maestro  destinati ai posteri.


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