Iconosophia - mostra di Alessandro Bulgarini a cura di Luca Siniscalco - inaugurazione 26 settembre


Da: Luca Siniscalco  
 
Buonasera,

con la presente segnalo, sperando di fare cosa gradita, l'inaugurazione della mostra di Alessandro Bulgarini da me curata
presso lo Spazio Aref di Brescia. In allegato il comunicato stampa con presentazione del progetto e testo critico.

La mostra, già allestita da Febbraio 2020, è stata bloccata dal lockdown e dalle limitazioni connesse alla crisi sanitaria.
Siamo però riusciti, nel pieno rispetto delle regole vigenti, a organizzare una nuova inaugurazione per "scongelare" la mostra
e gli archetipi creati da Alessandro.
Siete dunque tutti invitati all'evento, che si terrà sabato 26 a partire dalle ore 18.00. 
Chi è interessato a seguire la breve presentazione della mostra potrà mettersi in 
contatto con me o l'artista per riservare un posto nella sala conferenze. L'evento sarà anche trasmesso in diretta online facebook
dalla pagina social "Iconosophia" e dai profili di "Luca Siniscalco" e "Alessandro Bulgarini". 
Dalle 18.30 la mostra sarà liberamente visitabile.

Rimango disponibile per chi sia interessato a maggiori informazioni sul progetto. 
Per chi intenda scriverne, rimango ugualmente disponibile per un supporto critico sulla poetica di Bulgarini e per fornire materiale iconografico.

Un caro saluto,

Luca Siniscalco

Paradossalmente, affinché l'arte possa confrontarsi con la realtà, anche nella sua dimensione socio-politica, è preliminarmente necessario che faccia epoché rispetto al mondo dei fenomeni, ossia, comeinsegna la fenomenologia, metta in discussione il mondo dell'apparenza per tornare su di esso consguardo accresciuto e rinnovato. Così I c o n o S o p h i asignifica aprire la mente – ed il cuore – alla sapienza delle immagini, allacapacità, attraverso l'immaginazione, di riconnettere l'esperienza individuale a quella collettiva, lapsiche personale all'anima mundi. Significa, in ultima istanza, abdicare al mondo dei simulacriproposto dalla società contemporanea, la cui apparente passione per la dimensione visiva cela inrealtà, come ben spiegato dal filosofo Baudrillard, un'intima avversione iconoclasta nei confronti dellanatura autentica delle immagini.La cui abissalità sovrarazionale fu ben compresa daJung, che spiegòcon genio: «Colui che parla con immagini primordiali, è come se parlasse con mille voci; egli afferra edomina, e al tempo stesso eleva, ciò che ha disegnato, dallo stato di precarietà e di caducità alla sferadelle cose eterne; egli innalza il destino personale a destino dell'umanità e al tempo stesso libera in noitutte quelle forze soccorritrici, che sempre hanno reso possibile all'umanità di sfuggire ad ogni pericolo edi sopravvivere persino alle notti più lunghe... Questo è il segreto dell'azione che può compiere l'arte». Del pari Ernst Jünger ebbe a scrivere: «L'opera d'arte è transeunte, ma attesta qualcosa d'immortale.Tutte le immagini visibili sono olocausti, sono servizio liturgico nell'ambulacro che conduce aun'immagine invisibile».Di questa prospettiva estetica alta e impegnata si è voluto far carico, fra gli altri, Alessandro Bulgarini.La sua proposta pittorica non è d'altra parte un grido solitario e inascoltato, bensì un richiamo allafunzione fondativa dell'arte che rientra all'interno di un vivace dibattito culturale. È difatti una spintanodale nei momenti di discussione del paradigma culturale vigente in questa nostra attualità, quellamodernità – o postmodernità, se si preferisce – cheRoberto Calasso, il celeberrimo Editore di Adelphi,ha stigmatizzato nel suo ultimo saggio sotto la paradossale nozione di "innominabilità".L'opera di Bulgarini intende piuttosto gettare i tasselli di quella pedagogia dell'immaginazione tantoauspicata da Italo Calvino: strumento indispensabile con cui educare i giovani a un rinnovato amoreper la bellezza e l'autenticità estetica. Un Pulchrum che sia, pertanto, vero fulcro trascendentaleinscritto nella stessa realtà sensibile – e non al di là di essa –, approccio conoscitivo tramite cui lasciarrisplendere in modo rinnovato il cosmo e i suoi mirabili frammenti. «La bellezza – ci spiega James Hillmanè una necessità epistemologica;l'aisthesis è il modo in cui noiconosciamo il mondo». Non resta che riappropriarci di questa primordiale facoltà gnoseologica rivoltaalla comprensione di noi stessi e dell'universo che ci circonda. La pittura di Bulgarini è un segnavia lungo questo difficile ma affascinante percorso. Di contro a quellaequivoca "civiltà dell'immagine" in cui, come ben intese Henry Corbin, «invece che elevare l'immagine allivello di un mondo che le sarebbe proprio, invece che investirla di una funzione simbolica, rivolta al sensointeriore, abbiamo soprattutto la riduzione dell'immagine al livello della percezione sensoria pura esemplice, e quindi la definitiva degradazione dell'immagine».

Luca Siniscalco

**(1991) è Professore di Estetica presso e-Campus e collabora con l'Università degli Studi di Milano e Unitre Milano. I suoi interessi diricerca attraversano trasversalmente l'Estetica, la Storia delle Religioni, il Perennialismo e la filosofia della Rivoluzione Conservatrice."C'è l'ermetismo in cui non si entra perché è chiuso, quello in cui si entra e che ci rinchiude, quello che ci invita ad entrare per aprire ciò che è chiuso." [ Antonin Artaud ]"Quale sarà il futuro dell'immaginazione individuale in quella che si usa chiamare la "civiltà dell'immagine"? [...] Penso ad una possibile pedagogia dell'immaginazione che abitui a controllare la propria visione interiore senza soffocarla e senza d'altra parte lasciarla cadere in un confuso, labile fantasticare, ma permettendo che le immagini si cristallizzino in una forma ben definita, memorabile, autosufficiente, icastica." [ Italo Calvino ]____________________________________________________________________________________________________________________________________________Copyright © 2020 - Alessandro Bulgarini – Luca Siniscalco. All rights reserved