LA NOTIZIA MATERA - "Philippe Daverio è stato l'unico critico che ha fatto sentire tutti meno rintronati e lontani dall'arte. Perché ascoltandolo in tv potevi finalmente capirla davvero, semplicemente. Senza dover ascoltare parole vuote. Caratteristica che condivideva, anticipato, solo con Sgarbi. Di cui infatti era amico da oltre quarant'anni". Queste le parole con cui Centonze ricorda Philippe Daverio, con il quale ha condiviso la scena dell'arte in varie occasioni. "Daverio è stato un'esempio di come l'arte deve arrivare a tutti - prosegue Centonze - e che pochissimi critici possono permettersi. Lui è stato sicuramente democratico, e forse lo ha aiutato proprio il vantaggio di non essere laureato: si muoveva in ogni ambito temporale con una cultura pura. Proprio per questo antipatico agli ambienti accademici, che hanno invidiato la sua popolarità in tv". A Firenze, è stato proprio Daverio a consegnare all'artista materano il premio "Artista del Decennio", onorificenza internazionale attribuita alla presenza del Presidente dell'Istituto Internazionale di Arte e Cultura Lorenzo de' Medici, il Prof. Fabrizio Guarducci. All'interno del "Lorenzo de' Medici Special Award", il premio è nato con l'obbiettivo di "..dare il giusto riconoscimento ad un artista particolarmente significativo la cui attività si è distinta notevolmente nell'arco degli ultimi dieci anni". Sotto i buoni uffici dell'editore Francesco Corsi e del suo Artingenio, oramai avviato e attivo. "Con Philippe Daverio potevi parlarci ore e rimanerne sempre e sicuramente affascinato e coinvolto - continua Centonze. Ricordo una serata passata insieme dopo una mostra, seduti ad un piccolo tavolino scuro. E lui che risaltava su tutto l'ambiente con una di quelle sue giacche sgargianti, capelli dandy e papillon d'ordinanza. Abbiamo chiacchierato per delle ore di dipinti, libri e bellezza (cosa che con Sgarbi ad esempio non riesci a fare, perché lui deve camminare sempre, dirigersi altrove, macinare bellezza..è meravigliosamente fatto così!). E lui ti portava in un altra dimensione. Non stavi più in un mondo buio e materiale, ma l'atmosfera era ormai diventata simile ad una delle sue giacche: spensierata, divertente ma profondamente educata: all'arte appunto" "Alla Biennale di Venezia, davanti al mio ritratto di Totò Riina nel Museo della Mafia mi disse: DAVERIO: "Bello! Bel ritratto! Totò Riina lo compra il quadro!" CENTONZE: "Me lo potrebbere estorcere.." DAVERIO: "Noo..perché è ricco" |