- Afghanistan: la campana suona anche per l'Europa
La tragedia in Afghanistan, le sue dimensioni ed il rischio di conseguenze planetarie obbligano tutti gli organi di informazione, anche i più modesti, a tenere aggiornati i lettori senza nascondere che le riflessioni ed i punti di vista non sono univoci. A parte la tragedia che un popolo sta vivendo sulla propria pelle, in gioco ci sono gli equilibri di una vasta area geografica e il ruolo delle potenze che in quella area giocano i ruoli maggiori. Ma c'è ancora di più, soprattutto per noi occidentali e, in primo luogo per noi europei. Il ritiro delle truppe schierate in Afghanistan voluto non solo dal presidente Biden ma anche dalle amministrazioni che lo avevano preceduto, impone all'Europa di superare le proprie incertezze. L'ombrello americano non è più il riparo sicuro che consentiva di rinviare la decisione di edificare una unica politica estera e, perché no, un unico esercito a difesa dei valori della nostra civiltà. Da questa considerazione prende spunto la decisione di Pensalibero di pubblicare numerosi interventi sul tema. C'è materiale utile per approfondire il tema, ma anche per formarsi liberamente una propria idea. di Nicola Cariglia - L' 11 SETTEMBRE DI KABUL
Che cosa resterà di tutto quello fatto in Afghanistan dall'Europa, dalla NATO, dagli USA? Noi, italiani ed europei, combattenti sempre riluttanti non abbiamo titolo per ergerci a giudici severi degli errori americani. Non dimeno per rispetto della verità e per onorare i nostri morti abbiamo il dovere della lealtà e della verità. di Claudio Martelli - La battaglia per la democrazia
Sono stati commessi molti errori in Afghanistan ma la scelta di fondo, esportare la democrazia, era ed è giusta. Il relativismo culturale su questo punto può essere tragico per l'occidente. Discutiamo sul "come". La guerra è solo uno strumento, peraltro vecchio e superato. DI Mauro Grassi di Mauro Grassi - Il dramma dell'Afghanistan è un ulteriore prova che occorre ripensare una visione politica
E' anacronistico tornare alla dottrina della non interferenza negli affari interni. Tra l'altro Cina e Russia dichiarano di sostenerla a parole, ma è pura retorica. Le due potenze interferiscono, infatti, con modalita' diverse in numerose aree del pianeta. di Marco Mayer - Peggio del Vietnam
Oggi il ritiro dall'Afghanistan e il ritorno di un regime fondamentalista e intollerante come quello dei talebani non suscita né in America né ne resto dell'Occidente alcuna particolare emozione. di Valentino Baldacci - Droghe, Talebani e non solo. Come combatterli cambiando le loro economie
Con un sola iniziativa si potrebbe combattere il flagello del narcotraffico e ridimensionare il fenomeno Talebani in Afghanistan e non solo. di Vincenzo Donvito - Proposta: il Dinner Pass, un'app per salvare ristorazione e turismo in zona gialla
Per non uccidere l'economia della ristorazione e del turismo, potrebbe essere utile programmare un'app con la quale permettere ai ristoratori di lavorare oltre l'orario del coprifuoco. di Santi Leotta - Lettera / Flat tax, investimenti del Governo, digitalizzazione e, soprattutto, giustizia: i quattro punti decisivi per la rinascita italiana
Il cambiamento del Paese è direttamente proporzionale alla velocità di esecuzione dei progetti ed idee. L' Italia è molto indietro in Europa rispetto ai diretti competitors per legalità e rinnovamento del settore giustizia. di Paolo Oddi - Una iniezione di sindaci in Parlamento per alzarne la qualità
Defunti i partiti, che un tempo erano in grado di preparare alle responsabilità di governo locale e nazionale, è venuto il momento di riflettere sulla norma che impedisce ai sindaci di essere eletti in Parlamento e di cumulare entrambi gli incarichi. di Nicola Cariglia - Salerno come Kabul? di Angelo Giubileo
- ELETTOLANDIA di Redazione
- L'oppio del popolo di Angelo Giubileo
- La differenza di Il Bastian contrario
- Lo Stato onnipresente di Redazione
- Un Uomo contro il fascismo di Mauro Grassi
- Contro il nuovo potere inappellabile e censorio di Enrico Martelloni
- La "pizza contemporanea" o Gourmet, ovvero quando il cafonal conquista nuovi spazi insospettabili nella gastronomia nazionale. di Alessandro Silvestri
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