Roma 3.0: Futurismo Renaissance, intervista a Luca Calselli
*AA.VV. Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose (Deleyva editore, Roma, eBook, a c. di E. J. Pilia) a cura di Pierfranco Bruni (del Mibact) e Roby Guerra (futurista). Oltre 50 autori presenti con saggi vari per il ritorno in Italia delle nuove avanguardie: Futuristi contemporanei, netfuturisti, transumanisti, futuribili, metateisti, tra letteratura, arte contemporanea, sociologia, filosofia. Elenco completo questo link Futurismo Renaissance... Amazon - Kindle
Tra i protagonisti il ben noto architetto di Paliano (Frosinone) Luca Calselli, da sempre ispirato al futurismo (Sant'Elia, ecc.) e con parecchie collaborazioni/sinergie/ricerche/lavori prestigiosi, Fucksas ecc, anche "istituzionali" vedi biografia link sito di Calselli in fondo : intervistaRitorno delle avanguardie. Mito nei tempi liquidi o azione-reazione necessaria per nuove mappe culturali forti del nostro tempo?
LUCA CALSELLI
Vedo il ritorno delle avanguardie come volontà di emergere dalla spessa coltre di sedimenti depositati sulla modernità, sulla scienza, sull'innovazione, sulla produzione. Complici i mistificatori, quelli dell'arte di regime, della comunicazione di regime, della sperimentazione di regime, da troppi anni tronfi e comodi, al calduccio delle cattedre, dei palchi, delle gallerie, delle biennali, delle triennali, delle quadriennali, e sordi alla chiusura delle fabbriche, all'eccesso di sindacalizzazione del lavoro, al depauperamento prima e al crollo poi, del sistema universitario della ricerca e della sperimentazione.
Si tratta di avanguardie non organizzate in movimenti, distanti e alla ricerca di linguaggi autonomi e di identità, che nuotano verso una sponda di visibilità nel mare magnum della comunicazione contemporanea, caotica e universale.
Mi pare, tra l'altro, che chiunque deragli dai linguaggi codificati e modaioli, si trova a fare riferimento, volontariamente o involontariamente, alla lezione di Marinetti e del Futurismo. Tra i più noti, Fuksas che nasceva con De Chirico, la metafisica e la Scuola Romana, dichiara pubblicamente di richiamarsi al Futurismo; e Zaha Hadid, di recente scomparsa, che riconduce la fluidità delle sue architetture, la frammentazione, l'azzardo perfettamente calcolato, a Malevich e ai suprematisti, ma è innegabile che se con i suprematisti si forma (e che cos'è davvero il Suprematismo di Malevich?) è con slancio futurista che spicca il volo, raggiungendo altri orizzonti, traguardi inesplorati, esperienze nuove che, ogni volta rimette in gioco, superando il limite di un'Architettura che non è statica, come da tradizione, ma dinamica, veloce, impetuosa, come il moto delle onde, come la violenza improvvisa e scenografica di un uragano. Futurista, appunto.
Un selfie 3.0. sul tuo testo "La Ciità futura 2.0" nel volume digitale Futurismo Renaissance?
LUCA CALSELLI
Futurismo come movimento dogmatico e non canonico, per definire le linee di una attribuzione sincera e autentica a Salt'Elia, del Manifesto dell'Architettura Futurista, contro le tesi di autorevoli detrattori, che si sono consolidate negli anni del fossato che l'Accademia e la critica hanno scavato, prendendo le distanze dal Futurismo e dalle presunte implicazioni di carattere politico.
Futurismo come movimento dogmatico e non canonico, anche per ripartire, proprio dalle fantastiche visioni spirituali dell'utopia possibile di Sant'Elia, con nuovo slancio, più pragmatico ma non meno entusiasmante, verso una nuova visione della Città futura, come rigenerazione fisica, estetica, funzionale, sociale, igienica, del costruito e degli spazi liberi. Città Futurista come Rivoluzione Zero dove l'entropia fisica e sociale -inquinamento, devastazione del territorio, crisi economica e disgregazione sociale- venga, progressivamente, ridotta a zero. Città Futurista come ricerca della bellezza e progettazione ad alto livello di conoscenza e a basso livello di impatto ambientale.
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