Dall'Italia, un "Cantico dei Cantici" moderno: "Siamo vento come epifania", di Pierfranco Bruni e Stefania Romito, intervista

E'  uscito recentemente (Nema Press edizioni)  di Pierfranco Bruni e Stefania Romito "Siamo vento come epifania", libro a 4 mani, sulla scia anche di certa grande poesia romantica inglese (da Keats e Elizabeth Barettt Browning). Paradossalmente anche aggiornata all'era del computer. Bruni è celebre scrittore e saggista italiano del Mibact (Ministero dei Beni Culturali) - consulente per le Etnie Mediterranee, pluritradotto all'estero. Stefania Romito, è scrittrice Noir Rosa e conduttrice radiofonica. 

Odi et Amo nell'era informatica, ancora possibile?

R - StefaniaDal noto carme di Catullo, il nostro colloquiare si differenzia sensibilmente. Non vi è contrapposizione tra sentimenti opposti, bensì un limpido elogio alla Bellezza dell’Amore vissuto intensamente e in maniera totalizzante. Personalmente ritengo che testi poetici di questo tipo siano estremamente attuali anche nella nostra epoca dominata dalla tecnologia, poiché l’amore è il sentimento che rende l’uomo tale e che non si estinguerà mai fino a quando l’essere umano continuerà a governare questo pianeta e ad esserne il protagonista indiscusso.

R - Pierfranco: Più che al Carme di Catullo, questo nostro lavoro poetico sembra rimandare ai Cantici. Anzi, potrebbe essere definito un “Nuovo Cantico dei Cantici” riproposto in chiave moderna con il linguaggio degli amanti di ieri che hanno le voci di oggi. Un testo dal quale si innalza la voce lirica dei due innamorati che cantano il loro Cantico d’amore. Alla domanda se è ancora possibile un carme elegiaco in questa nostra epoca, io rispondo sì. E’ possibile e deve essere possibile per riscoprire se stessi nell’altro e l’altro in noi stessi
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Amore e Psiche... nel 2100, chi amerà, gli umani o i robot?
R - Stefania: Mi piace credere che nel 2100 si verifichi una inversione di tendenza e si assista alla nascita di un “Neoclassicismo del futuro” caratterizzato da un deciso ritorno a quei valori in grado di elevare l’uomo verso il divino. Pur riconoscendo l’importanza della tecnologia, fino a quando questa rimarrà “oggetto” e non “soggetto” dell’umanità, non potrei mai vagheggiare e neppure ipotizzare una conversione dei sentimenti umani in una nuova dimensione emotiva robotizzata.
R- Pierfranco: Amore e Psiche continueranno a brillare nel tempo e oltre il tempo nel nostro immaginario poetico, poiché soltanto mantenendo vivi il sogno, la fantasia, la poesia l’uomo avrà la garanzia di sopravvivere anche a quelle scelte che potrebbero condurre l’umanità a trasformazioni epocali come potrebbe essere un ipotetico avvento delle nuove tecnologie. Finché l’uomo sarà in grado di salvaguardare la propria preziosità interiore sarà al riparo da eventuali e pericolose trasformazioni in questo senso. Apuleio insegna: l’amore ha il potere di travalicare i limiti e di trasformare l’impossibile in un imprevedibile e sorprendente “possibile”. I limiti dell’Amore sono e saranno sempre infiniti


 
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