Verità o Menzogna? La Rete in-controllabile.... come la Natura, il resto è Power

fonte NEXT


....ESTRATTO

Chi vuole sentirsi dire la verità?

Non è necessario parlare di teorie del complotto assurde (ad esempio i rettiliani) o casi di debunking più complessi (ad esempio la pletora di teorie formulate sul perché si sono fuse le travi d'acciaio del World Trade Center) si può fare un esempio anche per cose più semplici: i frigoriferi abbandonati per strada, l'aumento o meno dei posti di lavoro in seguito al Jobs Act, la storia dei soldi agli immigrati o – più di recente – la bufala su Luigi Di Maio che si ritira dall'Università tutte cose sulle quali esistono dati e numeri che dovrebbero facilitare la capacità di discernere il vero dalla propaganda. Tutto questo secondo alcuni ha aiutato Trump ad essere eletto, ma anche questa storia potrebbe non essere del tutto vera e del resto non sappiamo quanti dei suoi elettori abbiano usato Facebook come fonte primaria di informazioni, magari semplicemente i racconti fatti da Trump durante la campagna elettorale erano più coinvolgenti dal punto di vista emotivo delle proposte avanzate dalla Clinton. Gli elettori americani, così come gli elettori che hanno preso parte a tutte (si fa per dire eh) le elezioni della storia, hanno scelto di credere a quello che ritenevano gli convenisse di più. Non è colpa (o merito) di Facebook se Trump ha vinto, semmai è merito di coloro che hanno organizzato e gestito la sua campagna e che hanno saputo sfruttare questo meccanismo. Per parecchio tempo abbiamo creduto che i risultati di Google (benché "corretti" dall'algoritmo del motore di ricerca) ci rappresentassero la "verità" o la realtà delle cose, eppure sono anni che la notizia sui "vaccini che provocano l'autismo" è tra i primi risultati. Questo non dipende da Google ma dal modo con il quale vengono effettuate le ricerche e soprattutto dal cosa vogliamo trovare. In questi giorni anche Google, finito nell'occhio del ciclone con l'accusa di "aver influenzato l'esito della campagna elettorale" lasciando che le notizie false si diffondessero, ha annunciato di star studiando provvedimenti nei confronti quei siti che le pubblicano (punendoli ad esempio togliendo gli ads). C'è infine un problema che Zuckerberg ha evidenziato nel suo post pubblicato dopo i risultati delle Presidenziali: ci sono notizie dove la maggior parte della storia è giusta o corretta ma dove vengono omessi alcuni dettagli al fine di orientare l'opinione verso un'interpretazione invece che un'altra. Queste storie verosimili sono uno dei motivi per cui qualsiasi metodo di controllo della diffusione delle bufale "imposto dall'alto" (vale a dire da Facebook) è destinato a fallire, senza contare che non è Facebook (o Google) ad essere fatto di notizie false ma sono gli utenti a crearle e diffonderle. Ed è per questo che i metodi di controllo, che potranno funzionare magari per eliminare gli articoli sulla terra piatta, non saranno in grado di arginare tutte quelle mezze verità che – di fatto – costituiscono il sale della propaganda politica. Ma soprattutto un eventuale censura nei confronti di certe notizie non aiuterà i lettori e gli utenti a dotarsi degli strumenti per elaborare il flusso di informazioni che arriva ora immediato, ovvero subito e senza mediazione da parte di qualcuno più competente (una volta erano i giornalisti, oggi servirebbe forse una nuova figura professionale) in grado di discernere e magari semplicemente indicarne l'esistenza, senza giudizi di valore l'attivazione di certi meccanismi di creazione di notizie "false".

https://www.nextquotidiano.it/facebook-vuole-fermare-la-diffusione-di-notizie-false-ma-non-funzionera/

www.nextquotidiano.it
Mentre Zuckerberg dichiara che il 99% delle notizie sul suo sito sono vere alcuni dipendenti di Facebook hanno comunicato l'intenzione di dare vita ad una task force per risolvere il problema della diffusione delle notizie false. Ma più che un nuovo algoritmo che funzioni silenziosamente e in modo opaco forse è meglio puntare su figure in grado di fare da mediatori e interpreti delle notizie