La Zona Morta magazine (Novembre I 2017)
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ANTIPASTI
X Trofeo "La Centuria e la Zona Morta"
L'enigma di Pitagora e altre storie a cura della redazione
PRIMI PIATTI
Intervista a Louis Nero di Davide Longoni
Il Mondo del Disco di Terry Pratchett in tv di Roberto Chiavini
Roberto Guerra si racconta di Davide Longoni
L'ultima terra oscura a cura della redazione
SECONDI PIATTI
Fantascienza Story 152 di Giovanni Mongini
Fantascienza Story 153 di Giovanni Mongini
Fantascienza Story 154 di Giovanni Mongini
Halloweentown – Streghe si nasce di Davide Longoni
CONTORNI – LE CRONACHE DI
La terza madre di Davide Longoni
Il Cartaio di Davide Longoni
FRUTTA
Kallocaina di mario Luca Moretti
I film del mostro di Firenze di Davide Rosso
DESSERT
Quattro chiacchiere con Mary Blindflowers di Roberto Guerra
BEVANDE
ToHorror Film Fest 2017: i vincitori
View Conference 2017 chiude i battenti
Concorso letterario "Samhain 2017"
EXTRA
Visto che lentamente ci stiamo avvicinando al periodo natalizio, cominciamo già da ora con un po' di consigli per gli acquisti… o per le vostre letture personali… e iniziamo subito con le proposte delle Edizioni Kimerik.
Il primo volume che vi suggeriamo è "Le stagioni di Laura" di Giuse Boni: storie di vita, di esperienze, di dolori e amori. Questo ci regala l'autrice, con parole semplici ma di effetto, coinvolgendo il lettore in racconti di persone che potremmo non conoscere mai o potremmo avere accanto intrecciando il loro modo di vivere con sapienti riferimenti letterari. "Le stagioni di Laura" è un libro intriso di amore, di passione, di cose che, pur sembrandoci all'ordine del giorno, ci rendono partecipi della vita altrui. Così, ci arrabbiamo con Walter per come tratta sua moglie, ci addoloriamo per la morte di Proto, che scopriamo tenere molto alla famiglia, ci rallegriamo per quei bambini che, nonostante le difficoltà, riescono comunque a sorridere ogni giorno e a giocare spensierati.
Il secondo libro targato Kimerik è invece "La bulimia dell'immagine": è un messaggio forte quello che Sabrina Monno, l'Autrice, lancia attraverso i suoi versi. Senza sconti, sfruttando al meglio le potenzialità del linguaggio, la scrittrice delinea una realtà cruda, violenta, bulimica, appunto, come recita lo stesso titolo. L'eccesso di stimoli, di immagini, di maschere e pagliacci in celluloide, illude l'essere umano che va alla ricerca di se stesso senza, però, alcun risultato. In tutto ciò però l'elemento salvifico è rappresentato proprio dalla lirica, che diventa occasione di sfogo, unica compagna in una società dove ognuno cerca un'egoistica quanto illusoria redenzione. Così questa silloge, che riporta alla mente una lettura platonica dell'esistenza, in un'apparente disastro sociale, è punto di approdo, esempio per coloro che, come la nostra poetessa, si sentono spettatori di una realtà che non condividono ma di cui, a differenza della massa, sono coscienti. È la presa di coscienza che consente il distacco, che sfocia in un verseggiare amaro, sì, ma pregno di significati e di un'acuta lettura della società contemporanea.
Terza uscita suggerita per Kimerik Edizioni è "Quando il pullman si fermò" di Fulvio Giaracuni. Scrive in merito Pietro Caruso: "A volte la vita regala preziosi incontri. A me, giornalista con quarant'anni di militanza di cronaca con una passione specifica per la cultura, questa occasione è capitata in un momento particolare della mia vita. A sessant'anni, infatti, mi sono trovato con una scelta difficile. Lasciare il mio giornale, che ho fondato nel 1993 in Romagna, e accettare da pensionato maturo, ma non ancora vecchio, la sfida di fare il direttore di un giornale sul web, di una televisione su internet e contemporaneamente, nel giro di due anni, di perdere il padre e la madre, molto anziani ma ancora attivi, autosufficienti, lucidi. Un grande dolore. Questo dolore ho voluto lavarlo in una terra dove il sangue è ancora vivo: il Salento. Fulvio Giaracuni è un uomo schivo, attento agli altri, capace di porsi le domande esistenziali più profonde. Scontento e inquieto per le troppe cose che vorrebbe far quadrare meglio nella sua terra. Nell'età della maturità piena aveva già scritto, sotto una forma di diario autocosciente, ricordi, pensieri, parole. Quando ci siamo incontrati a Torre San Giovanni in piena estate, lui era troppo riservato per chiedermi cosa pensavo di quelle sue riflessioni. Io, invece, fui subito convinto che l'esperienza umana, nel bene e nel male, vada raccontata. Lui mi ribatté che al massimo poteva consentire ai parenti più stretti la visione dei suoi pensieri segreti ed io invece ho insistito. Ho presentato, in una trentina d'anni, non meno di trecento autori. Ci sono grandi nomi della letteratura italiana, saggisti di chiara fama, ma anche scrittori e poeti misconosciuti. Il Salento magico, doloroso, a volte opprimente altre volte solare di Giaracuni doveva essere condiviso nella società più vasta, oltre quella preziosa della sua famiglia. Del resto, questo libro è una storia che odora della terra, della crescita di una coscienza, dei dubbi e delle speranze. I grandi cambiamenti avvenuti vanno testimoniati. Le contraddizioni messe in luce, le nostalgie condivise. Sarà per quel pezzo di anima mediterranea di cui sono intriso attraverso le discendenze ioniche e sicule di mio padre, sarà perché Fulvio mi ha dato la sua amicizia e l'invito a non tradire la sua terra che ho sperato che tirasse fuori il suo libro dal cassetto. Lo ha fatto con garbo e sincerità. In tal modo, questo libro sopravvivrà a lui e a me ed in qualche casa, nei fondi di qualche biblioteca, renderà più ricca la nostra memoria. Vale a dire, sopra la linea del sangue, l'eterna sopravvivenza del nostro spirito. La materia immortale di ciò che resterà di noi su questo pianeta. Forse quel poco o tanto che, al posto dei nomi e cognomi, va ricordato nella memoria di tutti".
Passiamo ora invece alle novità targate Nicola Pesce Editore, a cominciare dalla prima uscita della collana dedicata al Maestro Attilio Micheluzzi, intitolata "Marcel Labrume". Dopo le collane dedicate a Dino Battaglia e a Sergio Toppi, un altro fondamentale tassello del fumetto italiano si inserisce nel percorso della casa editrice del fumetto d'autore. Creato nel 1980 per la rivista «Alter Alter», Marcel Labrume è un soldato francese di stanza in Africa settentrionale e l'anno in cui si svolgono le vicende è il 1942. Micheluzzi, grazie anche alle possibilità offerte da una rivista non destinata ai ragazzi (o almeno non solo), crea un personaggio più umano, cinico e disilluso, ricco di difetti e di contraddizioni, simbolo di una seduzione un po' perversa, per quel suo ambiguo stato di persona poco chiara, senza ideali.
Questo volume è l'edizione integrale di Marcel Labrume, personaggio di cui Attilio Micheluzzi aveva realizzato due storie:
– "Marcel Labrume", storia di 48 pagine, ambientata nel Libano del 1940, pubblicata a puntate sulla rivista «Alter Alter», da ottobre 1980 a gennaio 1981;
– "Alla ricerca del tempo perduto," storia di 84 pagine, ambientata nel Nord Africa del 1942, pubblicata a puntate sulla rivista «Alter Alter», da ottobre 1982 a giugno 1983;
– Un terzo episodio avrebbe dovuto veder Marcel Labrume agire dell'Indocina del 1947, ma non fu mai realizzato.
Dalla matita di Ivo Milazzo e dalla penna di Fabrizio Càlzia arriva invece "Uomo Faber", l'appassionato omaggio di due maestri del fumetto al grande cantautore genovese Fabrizio De André. Un viaggio sognante nel mondo e nel passato di Faber, tra gli episodi e le esperienze che maggiormente ne hanno segnato la vita e la produzione artistica. Uno sguardo intimo e profondo sull'uomo De André, nell'imperdibile omaggio della grande letteratura a fumetti a un mito indimenticabile della nostra musica pubblicato sempre da Nicola Pesce Editore.
Firmato Fabrizio Càlzia e Ivo Milazzo e disponibile soltanto in 2.000 copie, il volume rappresenta la prima uscita della collana dedicata a un altro grande Meastro del fumetto italiano, Ivo Milazzo, di cui per ora sono in programma altri 5 volumi ed è uno splendido cartonato per metà a colori e per metà in bianco e nero dedicato alla vita del cantautore genovese, con i magnifici acquerelli di Milazzo.
Questo volume cartonato – a confronto con quello originariamente pubblicato dalla DeAgostini nel 2008 – presenta una nuova copertina, due illustrazioni inedite al suo interno e l'introduzione di Oliviero Malaspina.
Altra interessante novità fumetto-musicale targata Nicola Pesce Editore è "Storia della musica leggera italiana illustrata" di Vincenzo Giordano, ovvero le biografie degli artisti che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, raccolte in un unico volume interamente illustrato.
Dopo il clamoroso successo della "Storia del Rock a Fumetti" e della "Storia del Metal a Fumetti", passando per il recentissimo "Storia del Pop a Fumetti", ecco il quarto volume di una serie che ha venduto decine di migliaia di copie!
Semplici biografie illustrate, a fumetti, dei più grandi artisti che hanno fatto la storia della musica italiana: da Lucio Battisti e Mina a Franco Battiato ed Antonello Venditti, da Gino Paoli a Claudio Baglioni, da Lucio Dalla e Piero Pelù a Ornella Vanoni e Pino Daniele. 40 biografie a fumetti, con lo straordinario tratto realistico dell'autore cosentino Vincenzo Giordano, al suo esordio assoluto come autore unico.
Saltando di palo in frasca, l'ultima novità che vi segnaliamo targata Nicola Pesce Editore è "Surfing on the third way" di Miguel Angel Martin. In questo enorme volume completamente inedito, il Maestro di Léon ci offre un impietoso ritratto a colori per invitarci a surfare sull'oceano oleoso della società postindustriale. Un racconto implacabile del mondo contemporaneo, degli iPhones, del cinismo, un affresco corale e poliedrico che ci racconta tutto il mondo così come è al giorno d'oggi. Come sempre, la più grande qualità di Martin è che egli non giudica, lasciando a noi l'arduo compito. Non c'è giudizio sui cattivi e sui buoni, e a ben guardare nessuno è davvero cattivo e nessuno è davvero buono. Sono forse, questi "cattivi", persone che si sono adattate maggiormente alla superficialità della società contemporanea? Sono i "buoni" coloro che meno hanno saputo adattarsi? Dove sia il giusto e dove sia lo sbagliato sta al lettore decidere. Non ci si può non riconoscere in questa rappresentazione. Martin ci fa provare empatia per ciascuno dei suoi personaggi, ce lo fa comprendere, conoscere con la naturalezza con cui conosciamo le persone di ogni giorno. Capolavoro.
LA CLASSIFICA
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Arrivederci nell'aldilà!
Davide Longoni