La Zona Morta Magazine (Novembre II)

di Davide Longoni

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X Trofeo "La Centuria e la Zona Morta"

L'enigma di Pitagora e altre storie a cura della redazione


PRIMI PIATTI – SPECIALE INTERVISTE

Intervista a Marina Crescenti di Davide Rosso

Walter Lippa si racconta di Davide Longoni

A colloquio con Marco Deambrogio di Davide Longoni

Quattro chiacchiere con Diana Dell'Erba di Davide Longoni


SECONDI PIATTI

Fantascienza Story 155 di Giovanni Mongini

Fantascienza Story 156 di Giovanni Mongini

Intervista a Maria Elena Cristiano di Davide Longoni

Ritualis, le cerimonie del mostro di Firenze a cura della redazione


CONTORNI – LE CRONACHE DI

Giallo di Davide Longoni

La terza madre di Davide Longoni


FRUTTA

Cronenberg, lezione sull'arte di Gianfranco Galliano

L'alba di Alwayr a cura della redazione



DESSERT

Chi li ha visti 3 – B-movie di fantascienza dimenticati a cura della redazione



BEVANDE

Progetto Mondi Futuri

Trieste Science+Fiction Festival 2017: i vincitori

Premio Laymon 2017

Concorso letterario "Samhain 2017"



EXTRA

Proseguiamo la nostra carrellata di consigli per gli acquisti natalizi e iniziamo con un suggerimento da parte del nostro Gordiano Lupi, che stavolta ci consiglia Uomo Faber (112 pagine; 19,90 euro) di Fabrizio Càlzia e Ivo Milazzo, pubblicato da Nicola Pesce Editore, volume del quale già vi avevamo segnalato l'uscita ma che vale davvero la pena di approfondire.


"Un libro che non mi potevo perdere. Fabrizio De André è stato il mito della mia adolescenza da umile figlio di operai, scoperto quasi per caso nel salotto buono di un amico ricco che ascoltava Lucio Battisti. Ricordo ancora le sue parole, mentre scorrevano le note di Non al denaro, non all'amore né al cielo - album stupendo ispirato dalla lettura dell'Antologia di Spoon River di Edgard Lee Master -, parole indimenticabili, per quanto erano intrise di scarsa cultura letteraria: "Questo disco è troppo triste. Me l'hanno regalato. Lo tengo solo perché magari a qualcuno piace!". Erano i tempi che s'invitavano gli amici a sentire lo stereo, erano i tempi che si facevano le feste danzanti in casa con le ragazzine e i compleanni senza affittare le sale. Erano i tempi in cui il massimo della musica melodica era Modugno, tanto tanto Morandi e Battisti, i vecchi ascoltavano ancora Claudio Villa. Grande rispetto, per carità. Ma quel disco emanava una potenza inarrivabile, era lontano anni luce dalla musica che si ascoltava in Italia nel 1975.

Fu così che conobbi De André e la mia vita non fu più la stessa. Non sto esagerando, ché ancora oggi mi trovo a scrivere e a citare brani di sue canzoni accanto a frasi di Marcel Proust e di Cesare Pavese. Non c'è differenza, a mio parere. Non al denaro, non all'amore né al cielo fu il primo incontro tra me e il grande genovese cantore di Via del campo, subito dopo arrivarono La guerra di Piero, La canzone di Marinella, Valzer per un amore, La città vecchia, Delitto di paese… e tutti gli altri.

Ricordo d'un tratto mio padre: "Questo ce l'ha con tutti". Era vero, papà, ce l'aveva con tutti, ce l'aveva con la vita, ce l'aveva con noi stessi, perché come Pasolini sapeva quel che saremmo diventati. Era un veggente, come tutti i poeti veri, fatti della stessa sostanza delle loro parole, come chi prova a vivere come le cose che dice. E poi hai dovuto cambiare opinione anche tu, prima di morire, pure se c'è voluto Andrea e quel sognante ritmo latino che tanto ti piaceva.

Grande Fabrizio De André, quanto ci manchi, anche se ci sono rimaste le tue musiche, i tuoi testi intensi, i libri che scrivono a raffica sulla tua vita e sulle tue opere.

Ecco, tra tutti i libri che ho letto su De André credo che Uomo Faber sia quello che al cantautore genovese sarebbe piaciuto di più, perché non segue una consequenzialità logica, ma è onirico e fantastico, proprio come la sua musica. Testi ispirati di Càlzia che si rifanno al repertorio artistico di De André ripercorrendo fasi della sua vita, inserendo incontri, brani di canzoni, personaggi, episodi tristi e felici. Il rapporto padre - figlio (costante della vita di De André) è sviscerato fino in fondo, in versione figlio e in versione genitore, con tutte le difficoltà che lo caratterizzano. Si finisce per capirci solo quando non ci siamo più, solo quando siamo morti, sembra dire l'autore. Ivo Milazzo - tra l'altro creatore di Ken Parker - mette al servizio del racconto tutta la sua arte grafica, a base di acquerelli pittorici e di suggestivi bianco e nero che raccontano il passato.

Nicola Pesce è un editore che se non ci fosse andrebbe inventato, perché pubblica piccoli capolavori, veri e proprio gioielli della poesia a fumetti, ma anche saggistica alternativa straordinaria. Basta sfogliare il suo catalogo: Storia del metal a fumetti, Storia del rock a fumetti, Jacovitti Proibito Kamasultra, Diabolik - I Numeri 1, un sacco di classici italiani dimenticati, ma anche giovani autori da scoprire (Agata Matteucci, su tutti e le sue leggende metropolitane). Uomo Faber è una delle cose più emozionanti che mi sia capitato di leggere in questi ultimi tempi, tra i volumi a fumetti che affollano la mia biblioteca, ma non solo, ché fumetti come questo sono arte, poesia, letteratura. Non perdetelo, se amate De André".


Passiamo ora a segnalarvi che Kipple Officina Libraria presenta in questo periodo, nella collana VersiGuasti, il volume "Macerie" di Laura Accerboni, poetessa che in questa pubblicazione dà prova di asciuttezza. Non v'è alcun fronzolo o ammiccamento alla poesia contemporanea che tende a giocare con finali a sorpresa e spiazzanti: al contrario, la voce dell'Autrice è lineare, portatrice di un'evidenza limpida, fattuale nella sua immediata evidenza. Materia che si (im)pone come concreta evidenza.

La bella introduzione è opera di Alex Tonelli e presenta il percorso artistico di questo volumetto digitale, impreziosito dalla copertina di Ksenja Laginja e dalle opere grafiche interne del collettivo SpiceLapis.

Leggiamo dall'introduzione: "Apparentemente ermetiche, quasi fossero prive di un significato logico, di una narrativa da condividere con il lettore, private di un messaggio da comunicare e di una storia da narrare, le poesie di Laura Accerboni colpiscono e, come detto sopra, si (im)pongono evidenti, fattuali oggetti di materia, ipostasi composte di suoni e voci.

Monadi, le poesie dell'Autrice genovese sono Monadi di dolore, aggregati di un amalgama fatto di memorie, di terriccio, di corpi, di carta vergata, di radici e piante. Impasti secchi di sensazioni in cui solo lontanamente si rintraccia un senso compiuto, un significato manifesto. Ciò che resta dall'operazione compiuta dalla poetessa è un indistinto groviglio di immagini intrecciate l'una con l'altra in un apparente delirio emozionale.

Confini dentro la schiena, erba che non cresce (però) dentro le mani, montagne dentro celle fredde, case che pregano e radici che diventano fondamenta, stelle fatte di terra, mari di calce solcati da corpi alla deriva. Questo l'immaginario apparentemente distorto di Laura Accerboni.

Poesie che diventano oggetti, sfere dense di intrisa corporeità, ostacoli contro cui il lettore si scontra, si imbatte e ciò che prova è ciò che naturalmente vive ogni qual volta viene messo di fronte alla propria muta finitudine, all'impossibilità ontologica, al banale non-potere. È il dolore, mai citato direttamente dall'Autrice; il dolore è descritto in molte delle sue infinite manifestazioni: "un limite \ piantato in gola \ come una scheggia", "Stelle \ piene di terra", "l'erba \ dentro le mani \ però non cresce".

Dalla quarta si evince infine che "un'idea si è composta lentamente, stratificandosi di emozione in emozione durante le ripetute letture di questi versi, una sensazione che si è fatta strada sillaba dopo sillaba, aldilà dell'apparente contenuto dei testi, oltre il suono e il significato. Un'emozione che solo si sa afferrare e vagamente descrivere: le poesie di Laura Accerboni sono materiche, fatte di densa sostanza e non di parole. Di sassi e polvere, di radici e piante, di lacrime e calce, di corpi".



LA CLASSIFICA

I cinque articoli più letti nelle ultime due settimane:

  1. Dossier 2090 di Pietro Pancamo

  2. Intervista a Marco Visentin di Davide Longoni

  3. Il potere e la vendetta a cura della redazione

  4. La ragazza sul maggiolone giallo 27 di Daniele Vacchino

  5. La tana di mezzanotte a cura della redazione



PROSSIMAMENTE

Interviste a Filippo Radogna, Mariangela Cerrino, Mirko Dadich, Giovanni Agnoloni, Cliff Wright, Roy Bava, Vittorio Catani e Paola Ramella; Fantascienza Story; il cinema di Umberto Lenzi; La ragazza sul maggiolone giallo; Pirati dei Caraibi; La domenica sportiva; novità Nero Press; la strega di Baratti; Jean Rollin; i libri del Mostro di Firenze; L'enigma di Pitagora e altre storie; Winter; Non si ingannano i morti; Chi li ha visti 4; Carlo Zannetti e il tormento del genio pop; Berserkr; Oltretomba; Facezie; Black metal; Cecil; La cibernetica vintage di Sluckin; Who you gonna call?; notizie dal FiPiLi Horror Festival 2018; It; Valerian e la città dei mille pianeti; Blade Runner 2049; Tra cielo e terra; De Gothia; Supreme – Il circo delle meraviglie; La porta sul buio; Hydrostasis; La bussola d'oro; Nostra Signora degli alieni; Catacombe; lo slasher; Jeremiah; Star Trek – tutte le serie tv; John Wyndham; Marvel 2099; Avventure di un uomo invisibile; Babylon 5; Body bags – Corpi estranei; Captain America II; Carmina Burana; Il villaggio dei dannati; la saga di Vampires; Tru calling; The ward – Il reparto; Terry Brooks; La dama bianca; Grosso guaio a Chinatown; Gunan il guerriero; la krivapete; La stirpe dei dannati; Stephen King; tutti gli "Starman"; Spiderman Homecoming; la saga della Profezia; Planet of the apes: la nuova trilogia; la serie di Maniac Cop; Michael Moorcock; Paranoia; Space Invaders; Il pianeta delle scimmie – la serie tv; Montague Rhodes James.


Arrivederci nell'aldilà!

Davide Longoni


*photo di repertorio  S. King  "La Zona Morta"