Davide Foschi, Raffaello, Leonardo e la Poesia contro il Virus, Intervista

D- Foschi, nonostante il tragico virus, un nuovo messaggio di speranza e neorinascimentale a Desio (Milano) dedicato all'anniversario di Raffaello, dedicato all'eternità: un rapido zoom?
(Davide Foschi) Personalmente sono molto soddisfatto, sia come artista che da direttore artistico della mostra e so che tale sentimento è condiviso da tutto il team del Nuovo Rinascimento, tra curatori, artisti, organizzatori, tecnici logistici e istituzioni comprese, con cui abbiamo collaborato fin dall'inizio splendidamente.
Tutti hanno avuto una grandissima importanza nell'aver ottenuto un così grande successo con una mostra tanto innovativa tanto capace di guardare anche alla grandezza del passato. "Nuovo Rinascimento – Raffaello500", mostra sui due piani della splendida Villa Tittoni, a Desio, è stato un evento eccezionale: un incredibile sold out in tempi tanto difficili come questi, con 1200 visitatori in 3 week end e con oltre 30 visite guidate e un bellissimo catalogo on line.
La sesta edizione del Festival del Nuovo Rinascimento quindi ha avuto questo esordio "fisico" eccezionale, con apprezzamenti continui sia del pubblico che della critica e dei giornalisti e continuerà con la lunga serie delle trasmissioni in diretta streaming che andranno in onda su "Youmandesign" e sui canali web e social del Nuovo Rinascimento. Abbiamo stupito e meravigliato, con lo stesso spirito del Rinascimento e con una forma interamente proiettata nel futuro: 27 artisti nazionali e internazionali uniti dal concetto del "viaggio nel tempo", riportando tra noi lo spirito di Raffaello nell'anno del 500° dalla sua scomparsa. Raffaello era tra di noi, la gente lo ha sentito, così come il suo maestro Leonardo, tanto nel percorso nelle stanze superiori della Villa, con la collettiva neorinascimentale e la personale di Roberto Venturini, sia con la mostra "esoterica/iniziatica" nelle stanze al piano inferiore con la mostra "Cosi vede Foschi". Siamo già oltre la speranza: il futuro lo stiamo letteralmente costruendo, secondo nuovi paradigmi.

D-Maestro, la sublime bellezza anche contemporanea, nell'era del virus, se politici e anche certi scienziati fossero R neorinascimentali, gli scenari politici sarebbero meno mediocri?
(Davide Foschi) Già il dover scegliere tra "meno mediocri" o "mediocri" non è che mi faccia un particolare piacere… Il problema è culturale, a 360 gradi. I politici rispecchiano i cittadini che li votano, non sono né migliori né peggiori e il panorama in generale è desolante, a livello internazionale. I governi illuminati, purtroppo, sono una rarità ed infatti li ricordiamo come fossero i tesori della nostra storia. Chi comanda non è in generale superiore moralmente o culturalmente a chi è comandato.
Una grande eccezione fu proprio il Rinascimento ed infatti a quello mi rifaccio, in termini moderni; quanto erano mediamente preparati i governanti di allora, tanto si circondavano delle più grandi menti dell'epoca e scienza e cultura viaggiavano a braccetto con la politica, ne erano anzi il motore capace di moltiplicare la qualità di vita a molti, a tutti coloro che ne erano anche solo sfiorati.
Oggi la distanza tra arte e cultura e scienza è massima; la politica per oltre un secolo si è nettamente distaccata da entrambe, con risultati a dir poco disumani, basti pensare al secolo della morte per eccellenza, il XX. Oggi, dopo lo scoppio della pandemia e dell'allarme sanitario, la politica si è completamente affidata alla scienza ma senza accompagnarsi alla cultura, anzi abbassandola e degradandola a livello di infantile passatempo del tutto inutile in tempi di ansia e angoscia come questi, sia che si parli di teatro che di cinema, di musica che di arti visive. Far governare la scienza eliminando tout court l'arte e la cultura ci porterà dritti alla fine della nostra società, della nostra umanità. Abbiamo davanti a noi circa vent'anni di assalti sempre più disumani da parte della tecnologia, che convincerà molti di essere l'unica cura alla sicurezza, sia sanitaria che sociale.
Profetizzo questi due decenni di lotta sempre più violenta, di resistenza dell'umanità alla disumanità tecnologica. Gli artisti di tutti i campi saranno sempre più eremiti e isolati come i monaci medioevali. A questo nuovo medioevo, chi desidera non arrendersi, dovrà rispondere con un Nuovo Rinascimento che ricolleghi anima e conoscenza. La sola conoscenza non sviluppa coscienza. La sola conoscenza ci distruggerà.
Occorre la Bellezza. E' necessaria la Bellezza. E' questione di sopravvivenza per l'intero genere umano.

D-So che è appena stato pubblicato "Viaggiatore del Tempo", il suo ultimo libro di poesie. Dopo tante mostre e tanta arte, dopo gli articoli e le conferenze arrivano i versi e le riflessioni. Ci vuole accennare alla sua poetica?
(Davide Foschi) "Viaggiatore del Tempo" è un pamphlet d'altri tempi, un cahier di versi e meditazioni, 35 poesie che mi hanno accompagnato per 35 anni, dal fatidico 1985 in cui vissi quell'esperienza di near death experience di cui hanno tanto parlato i media, fino all'anno scorso.
Un formato comodo, tascabile, da portarsi appresso e leggere poco alla volta, versi da meditare e rileggere, da far risuonare in silenzio e poi con la propria voce, essendo anche dei veri e propri mantra contemporanei. Amore e amicizia, vita e morte, filosofia del tempo e dello spazio; iniziazione all'umanità, la più antica delle forme di spiritualità mai nate. Tornare alle Origini della nostra vita e del mondo per poter vedere meglio il presente e anticipare il futuro.
Ho provato anche il grande piacere di avere la prefazione del libro da parte di Pierfranco Bruni, tra noi oltre che amicizia c'è una grande stima reciproca. Oltre tutto "Viaggiatore del Tempo" è anche il n°1 di una collana che la casa editrice Aimagazinebooks, nella persona della direttrice Christina Magnanelli Weitensfelder, ha dedicato proprio al Nuovo Rinascimento; una collezione raffinata e oltre il tempo che vedrà il succedersi di altri autori del movimento "evoluzionario".  Meglio dipingere, fare teatro, scrivere o "poetare"?
Rispondo così: è meglio estrarre l'essenza stessa della vita dal fiore delle nostre esistenze, al di là del tempo e dello spazio. E' meglio vacillare sull'orlo dell'abisso e scorgere l'infinito che star seduti ad aspettare la fine: "…gli alberi non provano vertigini".
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