Alla ricerca della scienza perduta? by Corriere Nazionale
di ROBERTO GUERRA
Può sembrare off topic e incomprensibile questo nostro intervento sul futuro presente e prossimo della scienza, dal punto di vista sociale. Nell'era del virus e nello specifico soprattutto dei vaccini, chi se ne frega del futuro scientifico, a parte appunto i vaccini che ci salvano dal covid 19?
Pure in certo caos, persistente, della nostra era virale e letale, dopo certo caos apparente scientifico nella stessa caotica gestione planetaria (soprattutto in Italia), la percezione psicosociale della Scienza è probabilmente compromessa, per decenni e nel probabile nuovo medioevo postvirus minimalmente "moderno".
Lo stesso Occidente è già quasi regredito in scenari analoghi, esponenzialmente più gravi, della previsione distopica e di qualche decennio fa del matematico e futurologo Robe3to Vacca, Medioevo prossimo venturo. E nell'analogia congetturale, tutto partì da un blackout strutturale, neppure da un virus mondiale...
Si intenda bene: come prima del virus, la vera e grande scienza, nei laboratori e la ricerca continuerà, anche se almeno in certi campi rallentata. Ma la Scienza stessa si è trovata in certo senso impreparata allo scenario apocalitico, improvviso e da fantascienza in corso dal 2020, sia ben chiaro non per limiti tecnologici o conoscitivi, ma incapace, in precedenza di condizionare l'evoluzione scientifica e conoscitiva della Politica, non è mai scesa, per certo scientismo, tecnocrazia o soprattutto riduzionismo sociale, nell'agora stesso politico-sociale. Sempre in fondo- la Scienza- un "profeta" inascoltato dallo status quo.
Nella situazione pandemica, probabilmente ovunque, in Italia in particolare e in Occidente, la Scienza solo apparentemente è diventata protagonista. Certo Stato Terapeutico coinvolge non l'eccellenza scientifica, in genere, ma soprattutto professori e letteralmente funzionari politichi, la scienza, insomma a livello minimo.
Per l'Italia basta leggere chi e che cosa è il sopravvalutato Comitato Scientifico:
Certo almeno relativismo se non dubbia anche scientificità (e querelle sempre più diffuse, se non indagini già in corso verso certi esperti, ad esempio che coinvolgono un pezzo grosso come Ranieri Guerra dell'OMS) lo scrivono i grandi media stessi.
Tali incongruenze flagranti hanno già un effetto dirompente sulla fiducia diffusa verso la Scienza con la S maiuscola che almeno in parte ha caratterizzato il Novecento intero.
Prima e dopo la scienza, così suona anche uno dei vertici della musica elettronica, del grande artista Briana Eno.
Speriamo di sbagliarci noi, futuristi, naturalmente, ma per il futuro scientifico psicosociale forse meglio ricordarsi di un'altra grande band americana, Devo o Devolution che suonavano Are We Not Man? We Are Devo! paventando negli anni 80 proprio il Nuovo Medio Evo già iniziato (Peste o Virus inclusi...).
di Roby Guerra. Può sembrare off topic e incomprensibile questo nostro intervento sul futuro presente e prossimo della scienza, dal punto di vista sociale. www.corrierenazionale.net |