INTERVISTA a Angelo Giubileo per E'... (Tiemme Digitali)



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Da: Angelo Giubileo  


Giubileo, il tuo nuovo saggio, come annunci, completa una tua recente e completa stagione, uno zoom?

Il saggio giunge al termine di un lungo viaggio di analisi e ricerca sull'uomo e quindi su cosa possa dirsi e sia "umano". In particolare, gli ultimi tre capitoli della ricerca sono stati pubblicati da TED, che colgo qui l'occasione per ringraziare pubblicamente. A ritroso, attraverso il linguaggio scientifico - in particolare alfabetico, numerico, politico, religioso, astrologico e sopra tutti mitologico -, l'ultimo saggio riannoda il filo di Arianna che serve a percorrere il sentiero di uscita dal labirinto culturale in cui "i moderni", dopo Pitagora e Platone, si sono irrimediabilmente cacciati o confinati. Il filo rappresenta quella stessa via dell'essere di cui, in fine, ci ha detto Parmenide: E allora di via resta soltanto una parola che "è".

Nell'era del virus il tuo percorso classico e futuribile, parmenideo 2.0 ecc. può ispirare una nuova élite conoscitiva, un'astronave umanista scientifica per – tra decenni – con in primo piano certo grande umanesimo anche del futuro anteriore, una soluzione contro certa tecnocrazia clamorosa proprio nella tragica attualità, incapace di conciliare libertà e emergenze?

La via parmenidea dell'essere è la via che accomuna in sé tutti i diversi sentieri dell'umanità. E' quindi una via di genere, una via di destino a cui ogni uomo non può necessariamente sottrarsi. Questa via - nota "ai nostri più antichi progenitori", come li chiama Aristotele -, dell'epochè o sospensione del giudizio, è uno spazio perennemente aperto sul futuro che necessariamente giunge, sia un futuro di vita o di morte o entrambe le cose. Quanto all'esperienza del virus, direi che il mondo ha dimostrato senz'altro di non essere ancora pronto a conciliare - come tu dici - libertà ed emergenze. Mi chiedi se dal più remoto passato sia possibile ricavare un messaggio per il futuro? E allora io ti ripeto sempre lo stesso messaggio "scettico": il futuro è apertissimo! 

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