Vitaldo Conte: Scrittura-Pittura in Italia
Vitaldo Conte: Scrittura-Pittura in Italia. Trent'anni dopo, ricordando Filiberto Menna
Il testo è pubblicato sulla rivista internazionale online 'Fyinpaper', diretta da Carmelo Strano che scrive, per l'occasione, 'Una testimonianza a mo' di premessa':
"Vitaldo Conte è un mattatore in quest'ambito di ricerca, spesso incrociandosi con quel luminoso personaggio sui generis che fu Filiberto Menna. Come si sa, il più originale antesignano, nel mondo "contemporaneo" (ormai va messo tra virgolette), è Guillaume Apollinaire, particolarmente con i suoi versi palindromi con ascendenza greca. Ma il suo gioco parola-immagine, non privo di connotazione solipsistica, o semplicemente di compiacimento estetico, diventa carne di comunicazione sociale, a partire dagli anni Sessanta".
"Vitaldo Conte è un mattatore in quest'ambito di ricerca, spesso incrociandosi con quel luminoso personaggio sui generis che fu Filiberto Menna. Come si sa, il più originale antesignano, nel mondo "contemporaneo" (ormai va messo tra virgolette), è Guillaume Apollinaire, particolarmente con i suoi versi palindromi con ascendenza greca. Ma il suo gioco parola-immagine, non privo di connotazione solipsistica, o semplicemente di compiacimento estetico, diventa carne di comunicazione sociale, a partire dagli anni Sessanta".
Vitaldo Conte inizia così il suo testo: "La scrittura d'arte italiana, con le sue evasioni creative, riserva, dai primi anni Ottanta, diversi rimescolamenti. Questi mettono in discussione i traguardi espressivi raggiunti dalle precedenti poetiche storiche: la poesia concreta e visiva, la scrittura visuale.
Serpeggia dunque l'oltre immaginale della scrittura attraverso alfabeti sconfinanti nel lessico artistico. Questa iperscrittura, eccessiva di iconicità, diviene creativamente "citazionista", attraversando intrinsecamente, con il proprio linguaggio, per simpatia pulsionale o similitudine, momenti dell'arte contemporanea".