In questo numero di Pensalibero Tanti, e tutti cruciali, gli argomenti affrontati in questa edizione di Pensalibero. L'assalto dei trumpiani al parlamento americano riunito per la proclamazione di Biden, i venti di crisi in Italia prima di tutto. Che vengono esaminati nelle loro molteplici implicazioni. La crisi americana porta a riflettere sul valore della democrazia e sui pericoli del populismo: Il populismo è un virus che attacca gli istituti democratici, scrive Giancarlo Magni. Se non contrastato può bloccare il funzionamento delle democrazie. Come per il Covid, per sconfiggerlo bisogna isolarlo. Se non fosse una cosa drammaticamente seria, l'assalto al Campidoglio sarebbe sembrato una farsa goliardica, secondo Eugenio Carlo Casini. Ma un grande pericolo per la democrazia che ha dimostrato di non essere in grande spolvero, rileva Pietro Moretti. La crisi italiana, dal canto suo è sempre più confusa: con Conte o sacrificando Conte per consentire il raggiungimento del nobile scopo di portare a termine la legislatura. Anche perchè, alla fin fine, il suo era sì il migliore dei governi possibile, ma aveva bisogno di "rafforzare la sua azione". E, dunque, occorre imboccare una direzione, o anche la direzione opposta, anche perché, scrive Roberto Caputo, c'è in giro una grande paura di ritrovarsi tutti a casa. Come è ovvio, si parla di Renzi: che non sfugge - scrive Giacomo Vivarelli - qualsiasi cosa dica, ad essere perseguitato da un rilievo che lo perseguita costantemente "da quale pulpito…". E D'Alema, ormai ritenuto consigliere di Conte, si espone ad ironie per quel suo riferimento alla popolarità del presidente del consiglio: Per coerenza – scrive Massimo Diconte - D'Alema dovrebbe proporre che al Festival di Sanremo il voto popolare per la migliore canzone sia abbinato a quello per scegliere il Presidente del Consiglio. Infine, segnalo un articolo del senatore Riccardo Nencini, presidente del PSI che se la prende con Eugenio Scalfari e la sua classifica dei riformisti italiani. Che Scalfari – scrive Nencini - cancelli Craxi è scontato, ma che citi Berlinguer come maestro del riformismo è un'esagerazione che nemmeno lui, Berlinguer, avrebbe tollerato. Impossibile non dare ragione a Nencini. Buona lettura, Nicola Cariglia - Occorre imboccare una direzione (o quella opposta)
Con Conte o sacrificando Conte per consentire il raggiungimento del nobile scopo. Anche perchè, alla fin fine, il suo era sì il migliore dei governi possibile, ma aveva bisogno di "rafforzare la sua azione". di Nicola Cariglia - Il governo della paura (di non essere rieletti)
Senza la pandemia corso e con la vecchia legge elettorale si sarebbero già sciolte le Camere. Il pericolo è che il continuo traccheggio possa ancor maggiormente alimentare l' odio verso il potere e provocare forti tensioni sociali. di Roberto Caputo - Il virus trumpista
Il populismo è un virus che attacca gli istituti democratici. Se non contrastato può bloccare il funzionamento delle democrazie. Come per il Covid, per sconfiggerlo bisogna isolarlo. di Giancarlo Magni - Quel "da che pulpito" che rimarrà sempre addosso a Renzi
Un venditore di sogni concreti! Questo sembrava all'inizio della sua parabola. Da sindaco di Firenze viene eletto segretario del PD con un attimo di ritardo. Quell'attimo fatale che ha visto un onesto politico come Bersani fracassarsi sull'Iceberg dei 5 stelle. di Giacomo Vivarelli - Finora il 2021 somiglia maledettamente al 2020 e non possiamo permettercelo
Ecco cosa bisogna fare per rompere l'incantesimo. Di Enrico Cisnetto di Enrico Cisnetto - A Palazzo Chigi va l'uomo piu' popolare del Paese: D'Alema dixit
Per coerenza D'Alema dovrebbe proporre che al Festival di Sanremo il voto popolare per la migliore canzone sia abbinato a quello per scegliere il Presidente del Consiglio. di Massimo Diconte - Quegli incontri da Roma a Sanpa
Dopo i primi interventi decisi di non stare alla "lettera" dei cartoncini ma di parlare a braccio davanti a un pubblico fatto di tanti ragazzi e ragazze della comunità di San Patrignano, adeguando le parole in stile più relazionale, diciamo così. di Fabrizio Binacchi - Coronavirus e Costituzione: gli strappi abbiano almeno una forte copertura politica
Tutti gli italiani, anche se non leggono la Gazzetta Ufficiale stanno vivendo in questi giorni le limitazioni ivi contenute alle libertà di circolazione e di domicilio. Le quali confliggono frontalmente con gli artt. 13, 14 e 16 della Costituzione. di Roberto Righi - Basta con i capricci ministeriali "Allora si chiude tutto!"
Un ministro non è per sempre e non rappresenta se stesso, ma una moltitudine che è costretta a sorbirsi le picche di alcuni che da mesi battono i piedi senza rendersi conto della realtà, terribile in cui siamo costretti a vivere. di Carla Ceretelli - Le papere del Campidoglio
Se non si trattasse di una tragedia sul piano internazionale, i fatti potrebbero trovare spiegazione in una fantastica farsa goliardica. di Carlo Eugenio Casini - Carlo Cadorna con e oltre Cavour: un protagonista della storia d'Italia
Carlo Cadorna fu fratello del generale Raffaele, che ordinò l'irruzione dell'esercito italiano in Roma il 20 settembre 1870, a sua volta padre di Luigi Cadorna, Comandante Supremo nella Grande Guerra, il cui figlio, Raffaele, nel 1944-1945 comandò il Corpo Volontari della Libertà. Una dinastia per l'Italia. di Aldo A. Mola - Trump è finito da fantino a cavallo pazzo
Proviamo a farci qualche domanda. Trump come ha fatto a mettere insieme quell'esercito di cavernicoli arrabbiati? di Franco Luceri - Il riformismo secondo Scalfari
Che Scalfari cancelli Craxi è scontato, ma che citi Berlinguer come maestro del riformismo è un'esagerazione che nemmeno lui, Berlinguer, avrebbe tollerato. di Riccardo Nencini - Il populismo ammazza la democrazia e i suoi cittadini
La democrazia è faticosa, faticosissima, e spesso poco efficiente. Ricomporre fratture apparentemente insanabili e trovare cose in comune richiede sforzi immani. Dovrà essere fatto, visto che l'alternativa è la guerra civile. di Pietro Yates Moretti - Papa Bergoglio e il mondo contemporaneo
Se si prendono in considerazione le posizioni dei Pontefici che hanno preceduto Bergoglio a partire dal Concilio Vaticano II, ci si rende conto delle profonde differenze di tono e soprattutto di linguaggio che caratterizzano l'attuale capo della Chiesa. di Valentino Baldacci |