Antonio Fiore Ufagrà e il Futurismo nell’era del virus, intervista



D. Maestro, nuovo decennio del duemila, il futurismo oggi nell'era del virus, può ancora essere un antivirus artistico?

 R. Lo è oggi e lo sarà anche in futuro perché essendo un'IDEA, a differenza del Movimento futurista cessato nel 1944 con la morte di Marinetti, non si esaurisce perché è un'attitudine spirituale e quindi risorgente. Non solo è un'antivirus ma è il vaccino artistico perché è un modo di vivere, un modo di intendere la vita, quindi oltre il virus.


D. Antonio, il tuo cosmofuturismo.

R. Il mio cosmofuturismo è la fase successiva dell'Aeropittura. Il Futurismo ha avuto tre stagioni: la prima quella dell'industrializzazione, della macchina e della scoperta della velocità. La seconda coincide con l'avvento e l'utilizzo ordinario dell'aeroplano negli anni Trenta, dunque l'Aeropittura. La terza, dall'inizio degli anni sessanta, con la conquista dello spazio (12 aprile 1961, Gagarin primo uomo nello spazio) e dunque con la Cosmopittura.

E' la continuità del Futurismo nell'attualità.

Marinetti, nel Manifesto di fondazione, con l'espressione "il Tempo e lo Spazio morirono ieri", cancella ogni presupposto di lettura cronologica, senza limiti e proiettato sempre alla modernizzazione.

Come ha scritto Giovanni Lista…." Con la cosmo pittura di Fiore, il futurismo dimostra, infatti, di poter andare oltre la residua impetuosità della propria mitologia, e di continuare a dare forma specifica a un'identità dell'arte italiana"..

 

D. Fiore, che fine ha fatto il cosiddetto neofuturismo.

R. Il Neofuturismo rientra nell'IDEA del Futurismo come continuità. Quindi, sarà sempre presente. Forse oggi è un po' meno in evidenza forse un po' "appannato" dopo l'entusiasmo del Centenario del Futurismo del 2009. Ma sono sicuro che futuristi come Roby Guerra continueranno a seguire e storicizzare.___________________________________


a cura di 

 Roberto Guerra