Il primo Computer italiano, 60 anni

ESTRATTO

Si chiamava Calcolatrice Elettronica Pisana (Cep) e vide la luce il 13 novembre 1961. Oggi, dopo sessant'anni, viene considerata la pietra miliare dell'informatica italiana. Il primo computer costruito nel nostro Paese venne inaugurato in pompa magna alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

Occupava una stanza intera, con più di tremila valvole e duemila transistor. La sua capacità di calcolo era notevole per i tempi: la Cep era in grado di risolvere, in pochi minuti, un sistema di 100 equazioni lineari con 100 incognite. Oggi, con le prestazioni raggiunte dai microprocessori moderni, un dato del genere può far sorridere. Dal punto di vista del software la Cep utilizzava un'applicazione basata sul linguaggio Fortran (Traduttore di formule), sviluppato a partire dal 1954 (il compilatore fu pubblicato nel 1957).


........................
Storicamente l'esperimento nacque grazie anche all'interessamento di Enrico Fermi (che caldeggiò fortemente al rettore dell'università l'investimento sul calcolatore) e di Adriano Olivetti, che all'ombra della torre pendente avrebbe aperto un laboratorio di ricerche avanzate nel campo dell'elettronica. Il progetto fu guidato da Marcello Conversi della facoltà di Fisica, Alessandro Faedo (Matematica) e Ugo Tiberio (Ingegneria). Fondamentale, dal punto di vista scientifico, fu l'apporto di Giovan Battista Gerace, con la sua tecnica di micro programmazione, usata ancora oggi dai computer moderni. Da molti Gerace è considerato il vero pioniere dell'informatica italiana.