Oggi si celebra l'Earth Day: il giorno della Terra.
Un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera, da ormai 51 anni, in 193 Paesi ci si ferma a riflettere sullo stato di salute del nostro pianeta e sull'importanza di preservarlo integro per le future generazioni.
Non esiste sviluppo sostenibile, infatti, se questo sviluppo non garantisce a chi verrà dopo di noi di poter perseguire i propri obiettivi nel soddisfacimento dei propri bisogni. E per farlo, le future generazioni, hanno bisogno di un'unico, semplice, importante elemento: una Terra in buona salute.
- Non sappiamo né possiamo sapere quali saranno le regole ed i modelli sociali nel futuro;
- non sappiamo né possiamo sapere quali saranno le dinamiche economiche.
Quello che sappiamo è che - quali che siano modelli sociali ed economici da qui a 10, 50, 100 anni - abbiamo il dovere di preservare il pianeta in condizioni tali per cui le future generazioni avranno la possibilità di costruire la loro economia e la loro società potendo contare su risorse naturali analoghe a quelle disponibili per chi le ha precedute.
- per ricordare che preservare il pianeta serve più a noi che al pianeta;
- per ricordare che una condizione di equilibrio dell'ambiente non è indispensabile all'ambiente, ma all'uomo per sviluppare modelli sociali ed economici compatibili con il miglioramento delle nostre condizioni di vita;
- per evidenziare come la tecnologia digitale sia uno degli strumenti più potenti per "riparare" il nostro pianeta per renderlo idoneo ad ospitare al meglio i nostri figli;
- per comprendere assieme come contribuire a determinare la direzione dello sviluppo tecnologico affinché risponda a requisiti di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Insomma: per noi l'Earth Day rappresenta e rappresenterà negli anni la data per celebrare più che una evoluzione un vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione sostenibile nel nome del digitale.
Grazie a tutti voi, e buon lavoro!
Stefano Epifani
Presidente del Digital Transformation Institute