Giancarla Parisi, transumanista e artista contemporanea in The Italian Rose: intervista



D-  FARE POESIA- NARRATIVA NELL'ERA DEL WEB?

La poesia è  cool , la narrativa è out 


E' un dato di fatto ormai assodato   è la conseguenza di  una tendenza che il digitale abbia contribuito in maniera determinante alla divulgazione della poesia. Oggetto e pratica di nicchia un tempo e solo oggi fenomeno popolare, quasi di massa. Ma pare che il fenomeno non sia nuovo, sembra che in effetti la gente abbia sempre scritto molte poesie, ma prima dell'avvento del digitale queste restavano inevitabilmente relegate nel classico cassetto. 

I motivi della moda di scrivere poesie:

1) il fattore estetico:

la poesia è regno dell'emozione e del sentimento,  oggi assistiamo alla "liberazione" della poesia da vincoli quali metro, rima ecc. ecc.. Tutti hanno emozioni, anche non volendo, e che scrivere senza sottostare a parametri formali rigidi è più semplice che domandarsi se sia meglio un novenario o un settenario oppure dove caspita cadano gli accenti dell'endecasillabo. La conseguenza è che tutti più o meno possono scrivere poesie. Scrivere poesie sia un po' come cantare sotto la doccia. C'è chi è stonato e chi no, ma tutti possono farlo.
Il risultato e la conferma di quanto sopra è che la poesia è molto più composta che comprata. Se tutti fossero davvero appassionati alla poesia la poesia venderebbe molto di più. Invece si è molto più interessati ad esprimere sé stessi  attraverso la poesia che ad apprezzare le poesie scritte da altri. 

2) Il fattore relazionale:

 la poesia è più breve, si legge più in fretta, consente di commentare e quindi di intessere relazioni con maggiore facilità. E poi è più difficile dire a qualcuno che le sue emozioni non ci piacciono. Più facile dire che un racconto non ci piace piuttosto che non ci piace una poesia. Più facile, quindi, ricevere commenti positivi e gratificanti. E più piacevole farne. Insomma siamo tutti contenti.
Questo diffondersi della poesia ha però ben poco ha a che vedere con l'attività letteraria rigorosamente intesa, siamo al trionfo della "corrida" dei dilettanti allo sbaraglio…

Insomma siamo ormai nella cultura tipica dell'usa e getta di qui il maggior successo del racconto breve rispetto a quello lungo risiede a mio giudizio proprio in questo fattore. 
Insomma la prosa richiede tempo e attenzione due fattori che in questa società del fast food , dove conta solo l'apparire e non l'essere porta inevitabilmente alla sua disaffezione, la prosa è sempre meno letta della poesia e siccome nessuno pubblica per non farsi leggere, la conseguenza non può che essere una. Anche se il bene ottenuto a seguito della pubblicazione, non sono soldi, ma relazioni virtuali e gratificazione. A pensarci bene, merce di valore piuttosto scarso. 




D-  IL FEMMINISMO OGGI...  MITO O ANCORA LAVORI IN CORSO?

Il femminismo è morto ed è stato sostituito dall'uomismo



E' difficile prendere posizione sulla questione se sia migliore un sistema matriarcale o patriarcale. In effetti ritengo che il problema sia mal posto. Si può affermare che il sistema matriarcale esalta i vincoli naturali, la naturale uguaglianza di diritti e l'amore, mentre il sistema patriarcale [...] dà maggiore importanza alla civilizzazione, al pensiero, allo Stato, alle invenzioni, all'industria e a tutto ciò che serve al progresso.

Scopo dell'umanità dev'essere quello di liberarsi da ogni gerarchia, matriarcale o patriarcale che sia. Dobbiamo raggiungere una situazione in cui i sessi nel loro reciproco rapporto evitino di prevaricarsi. Solo in questo modo possono sviluppare le loro autentiche differenze, le loro reali polarità.

[...]

"Il principio maschile e quello femminile nel mondo, nell'universo e in ciascuno di noi, costituiscono due poli che devono mantenere la loro differenza, la loro polarità, per produrre il fecondo dinamismo, la forza creativa che scaturisce proprio da questa polarità." Erich Fromm, Uomo e donna




D   FEMMINE E-O DONNE, DILEMMA AMLETICO?

Essere donna può essere un fatto fisico, sentirsi femmina è un fatto mentale.

Donna è il genere umano femminile nel suo complesso. 
Femmina invece è un modo di essere che certe donne 
si portano appresso come un dono innato. 
E' un modo di fare che rende la sua presenza molto 
sensuale , che attrae carnalmente l'uomo.

Donna è donna, signora, madre, moglie, amica
Femmina è la donna che ama, la sensuale felina che c'è in ogni Donna...anche se alcune donne non sanno nemmeno di avercela e non sanno "giocarci"


D-  LA TUA "PAROLA" NEL LIBRO THE ITALIAN ROSE 2000?

   
In perfetto spirito d'avanguardia, figurano alcune interviste e una splendida critica di Fabio La Rotonda che ha curato la mia partecipazione. Evidenziando il mio attraversamento futuristico e posthuman in una nuova e più puntuale accezione estetico postcontemporanea. Il futuro viene anche da certa storia e futuro anteriore che nel nostro caso attraversa figure come la stessa Frida Kahlo,  Valentine de Saint Point, certo pop ecc.  La sensibilità e l'intuizione femminile in primo piano, pur nel mondo computer attuale.



D-  IL FUTURO IN DUE VELOCI PAROLE SECONDO LE... DONNE? 
      Chi si preoccupa del futuro non si gode il presente ( Fabrizio Cerfogli)


ll grosso problema è che nella società contemporanea l'alienazione è molto più subdola e diffusa di quanto non lo fosse in passato; ormai anche le donne, proprio perché la parità è potenzialmente molto vicina, sono vittime del carattere mercantile dettato dal sistema economico capitalistico e sono risucchiate da quel vortice senza fine che viene chiamato "successo", lo stesso idolo che ormai ha preso il posto del crocefisso nel cuore di troppe persone, il "vitello d'oro" dei paesi moderni.

Questo è il punto più amaro del femminismo: non è per la reale parità umana (che non ha motivo di esistere per forza di cose) che le donne bruciano i reggipetti in piazza, ma solo perché vogliono essere anche loro vuoti ingranaggi commerciali che si aggirano come automi per le strade delle grandi metropoli americane; vogliono rinunciare a quell'emotività e quella sensibilità che ha sempre contraddistinto l'universo femminile nei tempi passati gridando idiozie con la rabbia e la violenza di un bambino che urla perché si trova nell'impossibilità di uscire dal disagio della sua scarsa autosufficienza.

La soluzione non è ribaltare le parti, anche perché questo rallenterebbe ancora di più lo sviluppo: visto che la società maschilista ha dimostrato i suoi difetti (tra cui il maggiore è non aver tratto vantaggio dalle potenzialità femminili), vogliamo sbagliare ancora? La soluzione giusta è quella di abbattere il più possibile le barriere dell'educazione, ed adottare una religione che non "opprima" la personalità dell'individuo con lo scopo, stupido e antiquato, di amalgamarlo alla massa.

Che cosa cambia dalla donna desiderabile del passato, con passo leggiadro e gonne lunghe che strusciano sul terreno, e la bomba sexy del presente? Solo l'etichetta, che è di un colore diverso e scritta in maniera diversa, ma sempre tale è. Come può una donna sostenere di essere pari all'uomo quando continua a conformarsi agli standard del passato anche se con veste nuova? Quando per conquistare un maschilista si gonfia le labbra, passa metà vita in palestra, si rompe le ginocchia a forza di aerobica, si appiattisce il seno a forza di diete e poi mette il silicone per rimediare solo perché gli "ometti" ammirano le dive plastiche della TV? 

Questa è debolezza, non forza. Chi ha forza non scende a compromessi e non accetta di adattarsi ai canoni dettati dalla "moda", dal "adesso va così", dalla televisionee soprattutto dei social networks… questa è la cosa più ridicola di tutte: le femministe continuano a fare i salti mortali per conquistare un uomo che tutto sommato è l'uomo del passato, il maschilista, quello che torna a casa la sera ubriaco fradicio, sfonda il cranio alla moglie con il ferro da stiro e nonostante tutto, considerando che sono state loro a scegliere, si lamentano. Una donna deve innanzitutto avere personalità per poter essere alla pari dell'uomo, e avere personalità significa semplicemente andare dritti per la propria strada, indipendentemente dagli altri. Se una donna si adatta e rinuncia a ciò in cui crede veramente solo per piacere ad un uomo che con tutta probabilità è quello sbagliato, annullando in questo modo il suo carattere e la sua vera natura, si ritroverà ad essere la sua schiava solo qualche tempo dopo, e si incontrerà con le amiche come una stupida, perché di tale si tratta, a dire "questi uomini maschilisti sono tutti uguali, che schifo che fanno! etc. etc."



Concludendo, mi basta dire che il femminismo è inutile. Sono d'accordo con Lorenza Ceriati su quasi tutto, ma mi permetto di obiettare con decisione alla soluzione della solidarietà fra donne e della complicità: non è in gruppo che si dimostra all'uomo di valere, non serve a nulla fare le arpìe in gruppo se poi si trema come delle foglie quando ci si trova da sole in ascensore con uno sconosciuto. 

La soluzione è l'individualità, cioé comportarsi da individuo, non da donna, da anima asessuata che vive la propria vita e le proprie aspirazioni con coraggio e determinazione, senza mai attaccare direttamente con inutile violenza ma con "rispetto per sé stesse, per i propri bisogni e desideri, autonomi e staccati" da quelli degli altri.

E' importante capire che la società del futuro deve necessariamente essere improntata sulla personalità e sul carattere: non importa se, per fare un esempio banale ma semplice, un grafico pubblicitario è uomo o donna, perché si tratta di un artista che esprime le proprie idee e concetti in un modo tutto suo: la parità in questo senso non esiste, ma non deve esistere, perché è molto più produttivo saper sfruttare i mezzi che ognuno dei due sessi è in grado di offrire, piuttosto che perdersi in inutili diatribe di parte... un grafico uomo sarà più adatto ad un certo tipo di comunicazione, un grafico donna sarà più adatto per forme espressive diverse e complementari a quelle maschili. Perché costringere una donna a lavorare da uomo? Si perderebbe quello che la donna è in grado di offrire!

Il rispetto dell'uomo si ottiene in questo modo: facendogli capire che le donne sanno fare cose che l'uomo non sa fare, così come ci sono cose per cui l'uomo è più predisposto: se l'uomo non accetta di perdere in una lotta alla pari, vuol dire che non ha carattere, e in questo caso non vedo quale interesse possa ancora catturare in una donna...o almeno in una donna che si possa definire tale, quindi non certo una femminista...

* The Italian Rose  a c. di R. Guerra, nota di G. Scanavini (Autrici) Seconda Carta -Ada Cattaneo-Sylvia Forty-Caterina Gruber -KK-Giancarla Parisi (a c. di Fabio La Rotonda)-Rita Pasqualini (a c. di Vittorio Zanella)-Vanessa Pignalosa-Tina Saletnich  (La Carmelina edizioni)