La Grande Guerra da Imperia.

L'atmosfera è stata quella vissuta all'epoca dei fatti, senza alcun
dubbio. Tra cimeli e documenti originali si è svolta nei giorni
scorsi, ad Imperia, con successo notevole di pubblico e di critica,
oltre che interventi di autorevoli studiosi, la mostra itinerante
sulla Grande Guerra, evento attraversato da echi nazionalisti e da
sirene futuriste. Allestimento di prim'ordine e di sicuro effetto
storico, ma anche d'ambiente, incentrato sul clima di quegli anni nel
Ponente Ligure, ha riportato alla memoria le suggestioni e le tensioni
di un momento decisivo della storia nazionale, con le sue luci e le
sue ombre, con le sue speranze e le sue delusioni. La guerra, cioè la
Grande Guerra (1915-1918) per l'Italia (che a lungo esitò per entrarvi
poi da protagonista con risultati non sempre confortanti per le sorti
di un Paese che riteneva così concluso il periodo risorgimentale. Una
rassegna, quella proposta nelle sale della Biblioteca Civica
imperiese, che ha avuto, se non altro, il merito di rievocare
passioni, illusioni e tensioni (viste dalle genti locali e dagli
organi di stampa liguri), legate ad un conflitto certamente
vittorioso, ma non sufficientemente bene augurante per il destino del
popolo italiano. Un popolo, la cui maggioranza non riuscì, infatti, a
riconoscersi compiutamente e completamente nelle motivazioni, non di
rado retoriche, di una scelta che soprattutto alla luce dell'immane
sacrificio (la rotta di Caporetto e fu un tragico esempio), cui si
sottopose, non condusse agli esiti sperati di un rilancio della
nazione e delle sue aspirazioni.Il merito della mostra onegliese è
stato tuttavia quello di ricostruire, attraverso una panoramica
interessante e a più voci, sentimenti e sensazioni che vanno aldilà
della contingenza bellica.
Casalino Pierluigi, 4.12.2015