IL MITO DI FETONTE, UN MITO FUTURISTA.

Fetonte (lo Splendente), era figlio di Elios e di Climene. Avendo Epafo insinuato che egli non fosse figlio di Elios (il Sole), chiese ed ottenne, dopo qualche resistenza, di guidarne il carro, per dimostrare la sua vera origine. Ma quando si trovò alla guida dell'infuocato cocchio divino, ne perse il controllo e i quattro focosi cavalli lo trascinarono senza regola o troppo in alto fino alle stelle o troppo in basso a sfiorare la terra, rischiando di provocare un incendio immane. A quel punto Elios, per impedire guai peggiori, fu costretto ad intervenire drasticamente. Folgorò l'incauto figlio (anche se qualche racconto parla dell'ira dello stesso Zeus, che con un fulmine colpì Fetonte), precipitandolo nell'Eridano (l'odierno Pò). Le Elidi, sue sorelle, piansero a lungo la morte di Fetonte. Gli dei commossi, peraltro, ebbero pietà di loro e le trasformarono in pioppi, mentre le loro lacrime si mutarono in ambra. Analoga sorte subì l'amico Cicno, re dei Liguri, che per il suo pianto inconsolabile per la tragica fine di Fetonte fu tramutato in cigno e poi in costellazione. Questo mito, che compare per la prima volta in Esiodo (nelle Opere e i Giorni, ergai kai emerai), e viene successivamente ripreso dai poeti tragici con qualche variante, offre ad Ovidio materia per una straordinaria rievocazione poetica nelle sue Metamorfosi (II, 1-328). Il racconto del dramma di Fetonte, che ricorda in parte anche quello di Prometeo, racchiude il significato profondo del limite posto all'orgoglio dell'uomo, anche quello del suo destino effimero ed ineluttabile. il mito di Fetonte evoca soprattutto l'ansia avveniristica dell'uomo e la sua ricerca del nuovo con la conoscenza.
Casalino Pierluigi, 16 .11.2014