La questione italiana nel pensiero di von Clausewitz.

La creazione di uno stato belga autonomo, all'indomani del Congresso di Vienna del 1815, sotto l'influenza diretta o indiretta della Francia, pone alla Prussia e alla Germania nel suo complesso il problema della sicurezza dei loro confini occidentali. Analoghe considerazioni vengono formulate circa la possibile indipendenza dell'Italia nel contesto del sistema difensivo tedesco. In particolare von Clausewitz, di fronte all'ondata di rivendicazioni nazionali e delle successive agitazioni che rischiano di mettere in risi l'ordine europeo scaturito dalla caduta di Napoleone, l'Autore de LA GUERRA afferma la sua convinzione che l'Italia debba restare un elemento fondamentale nel quadro degli interessi strategici tedeschi. Che l'Italia possa conseguire l'unità e l'indipendenza è un interrogativo da lasciarsi al futuro, secondo lo studioso prussiano. "Un punto, però, ci sta a cuore: che l'emancipazione dell'Italia non sia cercata a costo della nostra indipendenza:noi chiediamo ai "cosmopoliti" tedeschi se preferiscano un'Italia divisa, in particolare sottoposta a potenze straniere e una Germania indipendente, oppure viceversa una Germania soggiogata, cacciata dal rango dei popoli autonomi e un'Italia indipendente. Questo è il quesito da porsi necessariamente, se non si ha paura di guardare in faccia la realtà". Clausewitz non crede che "la massa del popolo italiano" abbia la capacità di raggiungere l'indipendenza da solo, ma dietro ad esso c'è sempre la Francia. Gli torna alla mente la campagna napoleonica del 1796-1797 conclusa con la pace di Campoformio. Sulla base di tale esperienza "anche l'Italia è da considerare un antemurale della Germania e non possiamo essere indifferenti se i frivoli e disuniti italiani attraverso una momentanea confusione politica offrono ai francesi il mezzo di combattere con maggiori vantaggi quella potenza in cui riposa il baricentro della resistenza europea (alla Francia), cioè la potenza tedesca". E quando si parla in Clausevitz di potenza tedesca si noti che l'Autore si riferisce indifferentemente a Germania e ad , senza preoccuparsi di precisare che è Vienna ad avere il proprio primario interesse in Italia. I problemi della balance of power trattati da Clausevitz e le contemporanee questioni nazionali torneranno frequenti successivamente e saranno al centro dei conflitti della fine del XIX secolo e più ancora del XX secolo. Echi di tale contenzioso, peraltro e a ben riflettere, non sembrano del tutto spenti al tempo dell'Europa comunitaria dei nostri giorni.
Casalino Pierluigi, 30.11.2014