Wikipedia Italia? L'enciclopedia 1.0 del privilegio
DESTRUTTURALISMO BLOG
Wikipedia, L'Enciclopedia del privilegio
Wikipedia, L'Enciclopedia del privilegio
Maria Antonietta Pinna
Oggi si dice che la rete offra la possibilità di parlare a chi non ha voce. Su Internet un artista o uno scrittore esordiente può farsi conoscere attraverso interviste, recensioni, interventi a dibattiti sui social network.
La rete è libera dai condizionamenti politici, sociali ed economici ai quali spesso è soggetta la carta stampata che da spazio soltanto ai soliti noti.
Ma è davvero così? Oppure la longa manus del potere arriva ovunque? Sembrerebbe che le dita per non dire tutto il palmo di questa mano lambiscano per esempio la famosa Enciclopedia Libera, Wikipedia in cui l'iscrizione sembra riservata a scrittori noti, attori, qualche giornalista Rai o persone che pubblicano con grosse testate. Se siete uno scrittore esordiente avrete serie difficoltà a far accettare il vostro profilo nel sito enciclopedico. Potete postare la vostra data di nascita, elencare le vostre pubblicazioni, inserire pure una foto. Peccato che dopo qualche ora verrete bannati con la dicitura "autopromozione". La legge non è uguale per tutti dunque. Perché scrittori che pubblicano con grossi gruppi editoriali possono autopromuoversi su Wikipedia, con profusione di particolari sulla loro vita e le loro pubblicazioni, mentre un esordiente comune mortale che pubblica con un piccolo editore, non può farlo? Un esempio pratico: Elianto, pubblicato da Stefano Benni nel 1996. Su Wikipedia è indicata nei minimi particolari la data di pubblicazione, l'intera trama, il tipo di narrazione e stile, l'ambientazione e l'edizione con tanto di isbn.
Stefano Benni ha anche un profilo personale su Wikipedia in cui si indicano oltre ai cenni biografici, le opere, le poesie, i romanzi e perfino gli articoli, poi le sue esperienze come attore, regista e sceneggiatore, nonché giornalista.
Ho raccolto testimonianze di persone che hanno vissuto l'esperienza della cancellazione da Wikipedia.
Cinzia Baldini, curatrice della rivista telematica Art-litteram, editor per Linee infinite edizioni, ha all'attivo varie pubblicazioni e vinto premi letterari: «anche io sono stata "bannata" da Wikipedia perché illustre sconosciuta, nonostante abbia qualche pagina a mio nome su Google. È accaduto in occasione della pubblicazione del volume L'Orologio Parallelo di cui sono coautrice. Una persona voleva farci il "regalo" di inserire i nostri nomi insieme all'ideatore/curatore del libro (personaggio molto noto in ambito giornalistico televisivo) su L'Enciclopedia libera. Pensavamo, erroneamente, che visti primi premi, rappresentazioni teatrali, riconoscimenti vari, interviste radio-televisive e pubblicazione di altri libri, non ci fossero problemi… Invece no, sorpresa! Veniamo cancellati con la solita dicitura "autopromozione", prima io e poi anche l'altro coautore. Restiamo però citati ancora oggi sulla biografia dell'ideatore del volume il cui profilo è stranamente rimasto. Beh non l'ho presa molto bene anche perché essendo curatrice di un sito letterario destinato a dare soprattutto visibilità ad artisti e autori emergenti/esordienti, il modo di autopromuovermi non mi sarebbe mancato. Mi sarei aspettata un comportamento più coerente».
Non tutti i giornalisti Rai sono degni di comparire su Wikipedia. Laura Costantini, ha un curriculum di tutto rispetto: giornalista professionista, firma del settimanale Oggi dal 1995 al 2003, ha fatto parte della redazione di "Vita in diretta", Rai Uno, dal 2003, scrittrice. Dal 2006 ha pubblicato nove romanzi, gli ultimi due usciti nel 2012: il giallo Carne innocente, (Historica Edizioni) e il western Il Destino attende a Canyon Apache (Las Vegas Edizioni), è stata bannata come voce "non essenziale" nel 2009:
«Io non mi ero aggiunta come scrittrice, e comunque non ho mai pubblicato a pagamento, ma come giornalista parte della redazione di un programma Rai, come già fatto da altri miei colleghi con curricula anche meno ponderosi del mio. Ho aggiunto, ovviamente, anche le pubblicazioni che avevo all'epoca, doveva essere il 2009. Mi hanno cancellata perché voce non essenziale».
Pietro Gallo, scrittore, pubblica nel 2012 L'edipo stravolto. Prova ad inserire una breve biografia su Wikipedia: «Dopo vari tentativi ho desistito. Ho creato un'utenza cercando di capire il modo migliore per inserire dati. Ho letto attentamente il messaggio di benvenuto con le indicazioni. Ho inserito un mio profilo personale con nome e cognome, secondo i parametri dell'Enciclopedia. Risultato: sono stato cancellato dopo poco tempo con la motivazione "contenuto autopromozionale". Allora ho provato ad inserire una voce con il titolo del mio libro, descrivendo brevemente la trama, e indicando la data di pubblicazione. Sono stato cancellato perché la voce non viene ritenuta "enciclopedica" dagli amministratori. Forse per essere ritenuti enciclopedici bisogna pubblicare con un grosso editore, il che non mi sembra giusto, perché un libro è un libro, e ha una sua realtà culturale, indipendentemente dall'editore».
A fronte delle suindicate testimonianze ci sono stati altri scrittori che hanno dichiarato di non essere riusciti ad iscriversi a Wikipedia, nonostante ore di tentativi. Non hanno voluto testimoniare. Sono interessanti le motivazioni di Giovanni Agnoloni che riassumo brevemente e che sono indicative di una mentalità tutta italiana: «Questa battaglia è inutile e ci si ritorcerà sicuramente contro. Il sistema clientelare non cambia. E associare il proprio nome ad articoli sostanzialmente inutili, serve soltanto a renderci invisi agli editori di quegli autori che invece stanno su Wikipedia, con il rischio di non pubblicare mai».
Chi tace acconsente.
Maria Antonietta Pinna