QUALE FUTURO INTELLIGENTE?

C'è chi l'ha definita l'economia dei consigli non richiesti. Frigoriferi che parlano con lavatrici per suggerire la spesa della famiglia, sensori che gestiscono la casa per aiutarci a risparmiare sui consumi elettrici, smartphone che controllano le nostre abitudini di acquisto per aiutarci ad ottenere credito in banca. Gli americani sono già entusiasti di tutto questo, mentre gli europei lo sono assai meno. Se uno diffida di queste cose, allora conviene stare lontano dal futuro immaginato, ad esempio, in occasione di un evento come è stato consumer Eletronic Show, la più grande fiera del gadget che ogni anno a Las Vegas si mette in vetrina per suggerirci o indicarci come saranno gli scenari della nostra vita quotidiana nel prossimo avvenire. Una promessa di una vita migliore che tuttavia non potrà, né dovrà fare a meno dell'uomo e della sua specificità intellettiva, a mio avviso insostituibile. Indubbiamente intorno a questo mondo c'è molto marketing: le fiere dell'elettronica sono luoghi per commercianti, per venditori di oggetti, ma si tratta di una realtà che sta già finendo nelle grandi catene industriali, rievocando un periodo che noi italiani conosciamo bene e cioè quegli anni Cinquanta , quando gli elettrodomestici entravano in massa nelle case del Bel Paese. A dire il vero, per abilitare un'economia dei consigli come se la immaginano oltre Atlantico servirebbe davvero il boom degli anni Cinquanta o Sessanta e inoltre anche la sicurezza che la genialità abbia proprio bisogno di un quadro così scontato. Aspettative di futuro non sempre fondate allora? Forse. Ma le falle della sicurezza informatica ogni giorno verificabili rendono incerte certe pretese assolute. Comunque la via è aperta.
Casalino Pierluigi