I Facebookisti improbabili algoritmi umani....
di Roberto Guerra
Il fondatore e inventore di Facebook - Mark Zuckerberg' è certamente un genio 2.0, ma rispetto a Bill Gates e Steve Jobs (e altri) non convince, hai dei bug in certo senso personal... e corporation d'ardua sincerità....
Questa news strutturale (vedi art. Repubblica) annunciata come soluzione al... mito delle Fakes News, da un lato evoca Ponzio Pilato e anche una ennesima tecnica di persuasione sottile pro Facebook, bufale o meno. Sembra e potrebbe esserlo anche una parziale soluzione affidare i vari in certo senso algoritmi alla Community e gli stessi utenti del SN ma.... Si presuppone una community evoluta ma francamente il livello medio è meno di zero.... Oppure certa selection... si presta troppo al poco libero arbitrio magari di diversamente influencer in certe community poco oggettivo e di parte, con la nascita probabile poi di gruppi communità interessati per questioni ideologiche (non necesseriamente politiche) o persino caratteriali.
Già ora partono stupidi robot su segnalazioni di mera antipatia o certo hate ad personam senza a quanto pare filtri immediati... figurarsi con tale potenziamento degli utenti!
Lasciamo pure qualche chance ma almeno filtri più evoluti ai robot dovrebbero essere fondamentali sulle troppo facili segnalazioni...
In ogni caso ecco la genuflessione al mito delle Fake News inventato ad arte (degenerata!) dal politicamente corretto e dagli old media che ne furono gli antesignani e lo sono tutt'ora!
Il mito del controllo anche della qualità in SN e nel Web che sono quasi veri e propri universi paralleli... quando unica vera soluzione - a parte certi protocolli predefiniti - e qua come ogni Azienda o Associazione ecc. dovere di Facebook in primis...!, verso estremi politico sociali potenzialmente innegoziabili come libere opinioni (terrorismo e perversioni erotiche ecc.) è il non controllo: o meglio semmai facilitare possibilità di denunce ad personam nel caso qualcuno ravvisi reati di diffamazione o simile, ma sempre dopo robot filtri che automaticamente o quasi non facilitino troppi utenti mossi solo da invidia o antipatie personali flagranti o peggio.
Info La Repubblica
Sette giorni, due annunci. È il 2018 di Mark Zuckerberg. A una settimana esatta dal post con cui il padre di Facebook annunciava il cambiamento nel news feed (priorità ai contenuti di amici e parenti, meno visibilità per quelli pubblicati da media e brand) ecco un secondo pezzo del puzzle. Con una parola chiave: fiducia.
Facebook darà priorità alle news considerate di qualità dagli utenti. Il social chiederà alle persone di indicare se si fidano delle fonti da cui ricevono informazione e in base a questi giudizi verrà deciso cosa mostrare e cosa invece lasciare indietro. "La mia speranza - ha scritto Zuckerberg - è che questi aggiornamenti possano aiutare a migliorare il tempo che si passa su Facebook".
www.repubblica.it Tentativo di intervenire sul dilagare delle fake news affidandosi agli utenti. Zuckerberg: "Sarà determinante il feedback della community" |