Ivan Bruno, La Guerra del Metallo (Hyperion), recensione

di Roby Guerra


Edito nel 2015, La Guerra del Metallo (Hyperion edizioni) di Ivan Bruno, scrittore di fantascienza e animatore ciberculturale con l'Associazione Hyperion (Principato di Monaco) segnala la persistente vitalità di certa variegata new wave fantascienza italiana postcyberpunk. Ondata ormai consolidata da circa un decennio  anche nel paese meno avveniristico d'Europa per zavorre culturali tutt'oggi prevalenti: all'estero ad esempio insegnano da un pezzo Star Trek all'università, in Italia  ancora a volte si discute se la fantascienza è letteratura... 

Comunque i memi ad esempio del cosiddetto Connettivismo hanno generato direttamente o  lateralmente oggi anche in Italia la vera letteratura del nostro tempo, la sua mappa fondamentale come immaginario scientifico, oltre ai classici storici Urania con anche talenti letterari science fiction italiani. Oggi, ad esempio  riviste come Fantascienza com (a cura di S. Bosio) e La Zona Morta (a cura di D. Longoni) o anche nascenti come Andromeda (a cura di A. Jascy), tra altre, realtà animatrici e editoriali come Kipple Officina Editoriale, Delos, oltre alle storiche Editrice Nord e Fanucci   testimoniano  griglie di riferimento che relativizzano la anche vera morte della letteratura.  

Ivan Bruno ci sta benissimo per la cifra stilistica e la combinatoria immaginale evoluta, bestseller o meno,  nel team dei nuovi scrittori del genere: La Guerra del Metallo  nello specifico narra  dinamiche epico contemporanee, capta e elabora i nuovi archetipi  techno connessi alla condizione umana.  Scenari postatomici e postapocalittici ormai tradizione dopo la guerra fredda e soprattutto gli orizzonti iperbolici postMatrix : tra scenari distopici post-techno  neppure poi inverosimili, ancora una volta, alla luce delle contraddizioni della nostra era hi tech e iperscientifica da un lato, ma in crisi economica, ecologica, interetnica e sullo sfondo l'emersione delle famose AI postsingolarità tecnologica  persino coscienti e superintelligenti (e non necessariamente pilotate, dal punto di vista umano, dalle celebri 3 leggi della robotica antivirus). 

Ecco quindi un mondo futuro con la specie umana sull'orlo dell'estinzione, in guerra non stop, tra confederazioni umane superstiti, soldati robot e-o umani (o alieni)  supertransformers, eroi e traditori, alieni stessi non ex novo, ma - come ben saprebbe il Vaticano nelle sue cripte  compresse,  come in certa fantastoria, fondatori della civiltà, fin dai tempi egizi ecc.  

Spicca anche una metaforica ma letterale AI  Maria Vergine  decisiva nelle rivelazioni segrete e nella dinamica delle battaglie per salvare l'umanità e  persino i resti di Città del Vaticano, o meglio la storia vera della specie umana e il suo futuro possibile.

Il romanzo è anche  molto "hard" e perturbante, nessuna edulcorazione sulla violenza umana e non solo aliena stessa, tornati per farla finita con il fallito esperimento umano  e in guerra con altri alieni immortali originari e filo umani.

Naturalmente, fin dalla cover, con il crocifisso sullo sfondo in alto, tra soldati robot, spicca il leitmotiv   sia umano che trascendente in certo senso e finanche postumano: il messaggio geostorico se non geospaziale...  di un Gesù postumano come nuovo archetipo dinamico ma centrale per futuri scenari finalmente non più distopici, ma secondo certa bioevoluzione desiderante, creativa,  che bene o male ha creato la civiltà dai brodi primordiali e primitivi..

Naturalmente, attraverso la fantascienza anche come artificio, la Parola parla del presente, riassumendo, tra  futuro e neomedioevo, tra pace e guerra,  tra scienza e "spiritualità", tra Depressione e  seduzione dell'ignoto, tutte pulsioni  del nostro DNA e magari anche delle future AI (e magari anche in certa misura feedback di specie aliene evolute e intelligenti).

Ecco, attualmente, nella science fiction, soprattutto all'estero è un poco trend, in produzioni analoghe o similari a questo romanzo di Ivan Bruno, il cosiddetto Christian Futuristic che ci pare calzi anche a pennello.  Potenziando però il relativo trend letterario con alcune grandi visioni ancora contemporanee verso un Trascendente e un Ignoto senza Chiese almeno relativizzate.  L'avvenire del'Uomo,  christian futuristic di un Teilhard de Chardin o la cosmoreligione sognata dallo stesso Einstein, da filosofi di formazione anche fisica come Jean Guitton e altri. 


BOOK TRAILER 

https://www.youtube.com/watch?v=ie9w6nP9t5c




https://www.amazon.it/Guerra-Del-Metallo-Freddo/dp/1511914130