Maria Letizia Paiato, intervista alla storica d'arte: Tra Sgarbi e Catellan

*photo  Maria Letizia Paiato (con L. Spadano, mostra 2017 di A. Mondino a c. di A. Bonito Oliva e V. Coen, Galleria Astuni- Bologna,  photo di M. A. Sereni)

Roby Guerra. Maria Letizia Paiato, da anni protagonista a Ferrara, a Pescara e altre città italiane come storica dell'arte, curatrice di mostre. Dal 2016 è capo redattore della rivista "Segno". L'ultima mostra a Ferrara per FabulaFineArt, uno zoom?
Maria Letizia Paiato
La mostra "Sulle arie, sulle acque, sui luoghi" ( sonda il lavoro di Lucia Lamberti, ed è uno spaccato dedicato alla sua produzione dell'ultimo decennio, dove attraversa con intensità i temi della Storia, pagine buie di quella europea, elegantemente dimenticate o sospese in uno stato di memoria congelata. Il suo lavoro è intenso e tutto ciò arriva attraverso il gesto delicato della sua pittura. Conosco la sua opera da molto tempo, apprezzata da critici di levatura e spessore. Del suo lavoro si sono occupati Achille Bonito Oliva, Eugenio Viola e Antonello Tolve. Portarla a Ferrara, mi è sembrato un modo per affrancare la città a coevi percorsi di ricerca di respiro nazionale. Un percorso condiviso con la galleria ospitante.

R.G. In pillole compresse: l'arte contemporanea oggi in Italia, tra Sgarbi e Cattelan?
MLP
Imparagonabili e inaccostabili, fosse anche solo per il fatto che Vittorio, credo, abbia difficoltà a penetrare nel profondo il lavoro di Maurizio che farà certamente rumore e scalpore nel mondo dell'arte, ma che resta innegabilmente pungente. Amo gli artisti di brand! È la nostra epoca, né più né meno. Di asini il mondo è pieno e Maurizio lo sa bene. Comunque sia, l'arte oggi o ti fa pensare o ti fa vedere, o ti avvicina o ti allontana. C'è poco da fare. Se vai a Venezia adesso per la Biennale puoi rimanere incantato dal lavoro della grande Maria Lai, poco onorata come meritava in vita, e pensare a come l'arte possa avere un suo perché nella collettività. Oppure puoi andare a vedere Damien Hirst e rimanere folgorato dall'impatto gestaltico dell'intero progetto. Da critico il mio dovere è leggere entrambe le strade.

R.G. Su cosa credi debba interrogarsi oggi l'arte contemporanea?
MLP Dopo aver visitato Documenta14 Atene e la Biennale, ciò che emerge è una forte inclinazione per la performance. Guarda un po' il Leone d'oro è stato dato alla Germania con un padiglione "attivato" da questo linguaggio. Un tema caldo dell'arte contemporanea oggi è proprio l'interrogativo intorno al senso della performance. Oggi, a mio avviso, è sentita e percepita, come una forma di democratizzazione dell'elitarismo artistico. Da pensarci!

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VIDEO intervista a M.L. PAIATO *2015