CAMARILLE E CLIENTELE

Con un circolare classificata "Riservatissima" e datata Roma 23 novembre 1922, la Direzione Generale della PS  del Ministero dell'Interno, a firma di De Bono e avente per oggetto "Camarille e clientele" veniva diramato ai Signori Prefetti e Questori del Regno d'Italia il seguente messaggio:
"Purtroppo ricevo una quantità di rapporti e relazioni documentate che mi attestano come non pochi funzionari di P.S. siano asserviti a clientele e camarille volute e protette da uomini di varia specie, ma sempre influenti per scopo essenzialmente politico. Tale asservimento, questa peccaminosa accondiscendenza è letale non solo per il buon andamento del servizio, ma anche per la moralità che il Governo attuale vuole assolutamente instaurare. Essa è dettata talvolta da paura, spesso da interessi personali. Avverto che io colpirò inesorabilmente i colpevoli e terrò conto anche dei soli sospetti fondati. Di questo faccio una "conditio sine qua non" per rimanere al posto che la fiducia del Governo mi ha assegnato". F.to De Bono. Aldilà delle considerazioni ovviamente dettate dall'ordine fascista appena instaurato in Italia all'epoca, e come tali di carattere storico, l'intreccio pubblici poteri e malaffare e partigianerie politiche di diversa natura e schieramento non erano certo nuove al'inizio del Ventennio. La riflessione investe la moralizzazione della vita pubblica dell'Italia di sempre, quella di ieri, quella di oggi e forse quella di domani.
Casalino Pierluigi