FUTURO E DESIGN OVVERO L'ARTE DI RICONFIGURARE IL DOMANI DELL'UOMO

Della città del futuro hanno parlato tutti i grandi visionari del passato, non ultimo Jules Verne in un'avveniristica costruzione di una Parigi degli anni Trenta, ma certamente inizializzata in vista di un domani sicuramente successivo, in un'alba senza prima, né poi. Verne a parte, pur rendendo omaggio alla sua straordinaria immaginazione futuristica, ci si chiede come sarà il mondo ipertecnologico di domani, anche se è anche certo che con le innovazioni progettate per migliorare la nostra vita sorgeranno sfide nuove ed impreviste da fronteggiare. Di tale argomento avveniristico (ma orma non troppo) si è occupata la nuova generazione di designer riunitasi a Dubai, una delle metropoli simbolo del futuro. Il dibattito, svoltosi al Global Grad Show, ha visto il confronto delle più interessanti tesi di laurea delle Università di design e tecnologia.più prestigiose del mondo in una sorta di valutazione non solo delle imminenti prospettive del design che dovrebbe progettare gli oggetti e le città del domani, ma anche dei problemi che tali innegabili vantaggi comporterebbero. Problemi che sarebbero da risolvere in modo inedito. Un esempio quello dei problemi relativi ai veicoli a guida autonoma di cui si parla tanto oggi. E ciò soprattutto in relazione alla tipologia di intelligenza artificiale deputata a guidare simili veicoli. Ovviamente il discorso investe il campo generale dell'utilizzo delle intelligenze artificiali nei compiti un tempo esclusivamente affidati agli umani. Ecco perché diviene necessario progettare tecnologie più umane, per evitare una realtà che sfugga di mano, trasformandosi in mostruosi boomerang.
Casalino Pierluigi