RIFLESSIONI CONTROCORRENTE PER LA VERITA' E PER UN FUTURO MIGLIORE

Il passato per il futuro. Sembra una contraddizione, ma non è così. Un patto per la verità ce lo ripropone Antonio Polito, vice direttore del CORRIERE DELLA SERA, per aiutarci a capire come poter superare la crisi morale del nostro tempo. Si tratta di una proposta di alleanza tra genitori, insegnanti ed istituzioni, che, ahimè hanno lasciato mano libera alla facilità del vivere. Ci si dimentica, infatti, in omaggio allo spirito dei tempi, della tradizione ovvero si rinuncia alla trasmissione di un'eredità culturale, fatta di conoscenza, di esperienza, di valori. Un malinteso senso della modernità fa deragliare la Storia. Il meglio sembra ormai, nel generale fracasso che copre il silenzio e la riflessione, non obbligare più i figli al rispetto delle regole per renderli più liberi, anche se purtroppo non più forti. Polito invita i genitori ad andare controcorrente, a resistere, per non avere generazioni future senza identità e spina dorsale, abituata alla quieta ricerca della vuota dimensione senza sforzo. Polito cita in proposito lo scrittore francese François-Xavier Bellamy e dice che mentre l'età classica era "universalmente riconosciuta l'autorevolezza della tradizione", oggi questa  è negata sulla base del nuovo imperativo dell'immediato nel senso letterale del non meditato. L'accusa va al "buon selvaggio" di Rousseau, circostanza che porta al trionfo del grande equivoco: si è bravi genitori solo se si è buoni ed accondiscendenti, aperti, pronti al dialogo, se non poni ostacoli ai desideri dei figli, al lasciar fare comunque. Tragica illusione che consiste in un'abdicazione totale nei confronti dei doveri educativi. Il fallimento educativo, o meglio l'ignavia educativa che ne deriva, è una delle principali cause della Caporetto etica delle nostre società. Prima era assai più facile educare i figli grazie alla collaborazione della scuola e delle altre istituzioni sociali e pubbliche. Mancano inoltre l'obiettivo della qualità dello studio, il rimprovero educativo, e soprattutto il senso dell'analisi della verità e dell'argomentare. I genitori, come lo Stato e gli altri organismi non sanno più dare pieno compimento alla vita umana. Tornano in mente le frasi di San Giovanni Bosco sul giovane provveduto, prima buon cittadino e poi anche buon cristiano. Ma anche solo laicamente la disfatta educativa rappresenta l'avverarsi della celebre profezia di Platone che evoca la fine della democrazia e della libertà in quella che Tocqueville chiamava l'eccesso di libertà, cioè la demagogia.
Casalino Pierluigi