Sergio Pirozzi, La scossa dello scarpone. Anatomia di una passione sociale (Armando editore, 2017): Recensione

Recensione di Roberto Guerra

"Il 24 Agosto 2016 una scossa di morte ha distrutto interi paesi, tra cui Amatrice. Ma il sisma ha riportato in superficie problematiche note a tutti quei piccoli comuni che sono la spina dorsale dell'Italia. Dopo quella paurosa notte di agosto, il cuore di Amatrice è tornato alla vita grazie alla straordinaria solidarietà che ci rende capaci di uno stesso sentire, rafforzando anche l'idea di appartenere ad un'Italia umana e con tanta voglia di riscatto. Gli scarponi della fatica e dell'impegno, uniti al cuore degli italiani, sono le chiavi di volta per una rinascita di tutto lo Stivale.
Sergio Pirozzi è Sindaco di Amatrice dal 2009 e allenatore di calcio da una vita, ma soprattutto è simbolo della voglia di ricominciare a vivere dopo il sisma del 24 agosto 2016".


Libro in certo senso bellissimo e altamente drammatico del noto Sindaco di Amatrice, il villaggio borgo storico e altrettanto colmo di "grande bellezza", distrutte dal tristemente grande sisma dell'agosto 2016. Libro anche coraggioso, per la dinamica "ricostruzione" ovviamente tutt'oggi in corso e naturalmente – all'italiana- incerta.
Significativa in merito la prefazione di Carlo Doglioni (Presidente dell'INGV, il noto portale geologico) e sul piano laterale, più esperenziale,  la seconda prefazione della stessa Isabella Di Chio.
Pagine nello stesso tempo di varia modulazione: tra biografia personale del sindaco e grande pathos sociale, che "narrano" un anno di diario della tragica vicenda, memorizzando anche per i posteri, tutte le complessità, le impressionanti solidarietà varie, le promesse tutt'oggi incomplete delle autorità di Stato; sullo sfondo, nonostante le speranze, la forza quasi alle Guerre Stellari per sconfiggere se non il sisma, le sue letali conseguenze (circa 250 vittime e sia Amatrice che diverse frazioni dell'area letteralmente distrutte), il lutto e la sua ardua elaborazione in primo piano, una intera comunità virtualmente  e in certo senso scomparsa dalla storia se non dalle mappe di secoli e secoli, sicuramente ferita con prognosi lunga...  inclusi  tutti i suo tesori artistici e finanche popolari gastronomici, il celebre sugo all'amatriciana, secondo nel mondo come icona italiana dopo la pizza (e ovviamente grande risorsa economico e turistica).
Il libro è scritto con grande soprattutto passione sociale e senza polemiche dirette, tuttavia quasi come filtrato, per intenderci, da qualche avanzato studio di registrazione per un concerto live originario del Crepuscolo degli Dei di Wagner.
Il titolo inoltre esemplifica, con più stratificazione, la profonda logica del senso: Gli Scarponi sono un archetipo del carattere etnico dell'area colpita dal terremoto, storie di alpini e vita dura, coriacea e abituati a vincere le avversità anche solo per passione della montagne e il fascino dell'impresa sportiva: nello stesso tempo pronti se necessario a sonore pedate a chi viola promesse – in questo caso- letteralmente vitali per il futuro dell'area stessa.
Non ultimo e a dir poco strutturale e simultaneamente, se fossimo in epoca e soprattutto nazione scientificamente più evoluta sul piano politico, questo "Il mio cuore messo a nudo" baudelariano del sindaco Pirozzi di Amatrice, è anche un vero e proprio "picccolo" trattato scientifico stesso: nel senso ( e non a caso, come accennato una nota in apertura del presidente dell'INGV a nome della Comunità Geologica) che emerge centralmente il nocciolo atomico della questione sismica non solo di Amatrice ma dell'Italia intera, come da decenni e da prima anche de l'Aquila ad esempio, inutilmente "perdono la voce" scienzati e geologici.
Giappone e altre nazioni sismiche a rischio lo testimoniano, come tutti sanno, tranne a volte i Politici: non si muore (ed è inconcepile nell'era della scienza) di terremoti ma per scarsa cultura non solo strettamente politica della Sicurezza.
Il sindaco di Amatrice è stato fin troppo gentile, alla faccia della sua anche meritata fama di soggetto diretto, non politichese, come poi le cronache puntualmente hanno riferito:  spicca   certo suo stile e  certa struttura del libro anche biografica (partì nella vita pubblica come Coach di Calcio, dell' Amatrice, prima di diventare alla fine anche Sindaco) e quasi come allenatore (ma da diversamente Champions League)  la storia del sisma e del postsisma, spesso con metafore sportive, non cambierà nulla in merito, la partita.. Ricostruzione e Riformatizzazione non si può vincere  se ad esempio il progetto Casa Italia, promosso da Renzi ancora nel 2016 all'indomani o quasi del terremoto, come grande piano Marshall preventivo per la sicurezza del territorio sul piano geologico, resterà, come appare schiettamente tutt'oggi, mero sogno formale.
Lo stato di emergenza va, infine, concettualizzato come una parabola continua dal day after i sismi letali al processo di rcostruzione compiuto, con la riduzione al minimo di burocrazia, burotica e malaffare politico....: con la discesa in campo a livelli di registro di sistema e mentale anche degli scienziati, dei geologi, della Meritocrazia e un ruolo di semplici anche se fondamentali Link umani per politici soprattutto governativi che incidono ovviamente e anzi decidono le dinamiche Reali.

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