IL DIALOGO FONDATO SULLA RAGIONE OVVERO IL NUOVO NOME DEL FUTURO

Molti di noi, non solo gli studiosi, accostano le sorgenti della cultura occidentale moderna ad Averroè (l'Ibn Rushd degli Arabi), che Dante Alighieri pone con Avicenna (Ibn Sina) tra gli spiriti magni del Limbo (inferno IV, 144) e che ripropone allusivamente nel Purgatorio (XXV, 63-66), dove la sua dottrina sulla potenza intellettiva separata dall'anima, pur riconoscendo il Sommo Poeta che era "più savio di te" (cioè dello stesso Dante che parla. Averroè (Abu-'l Walid Muhammad ibn Hamad ibn Muhammad ibn Rushd, questo era il suo nome arabo originario), fu il commentatore per antonomasia e l'interprete più raffinato del pensiero di Aristotele, tanto da diventare un punto fermo nel nostro pensiero medioevale, come ci conferma San Tommaso d'Acquino, che pure ne critica la tesi di cui si parlava, per quanto oggi si smentisca che il filoso arabo dicesse esattamente ciò. Non è ormai, infatti, così sicuro che Ibn Rushd (l'Averroè dei Latini, dunque) sostenesse simile concetto. sta di fatto che nei consessi culturali Ibn Rushd viene giustamente considerato come uno dei padri dell'Europa moderna. Protagonista di un periodo fecondo di idee e di intuizioni, Ibn Rushd fu autore di opere enciclopediche di medicina , ma anche di testi teologici di diversa estrazione. M ciò che ce lo rende maggiormente nostro contemporaneo è la percezione dell'assoluta esigenza del rispetto dei diritti civile, in particolare dei diritti delle donne, la cui giusta collocazione nella società, in una condizione di pari dignità, determina lo stato avanzato della società. Inoltre è fondamentale per il filoso arabo il dialogo fondato sulla ragione per un futuro migliore
Casalino Pierluigi