LA ROCHEFOUCAULD OVVERO VARIAZIONI DELL'AMOR PROPRIO

Appartenente ad una delle più antiche ed illustri famiglie francesi, François, principe di Marcillac, duca di  La Rochefoucauld, è un grande signore ribelle e pessimista. Appare alla corte a sedici anni. Il duca di Buckingam, che era tanto piaciuto ad Anna d'Austria, è il suo miglior modello. Cospiratore e soldato. Egli è valoroso, ambizioso, avventato, trascorre otto giorni alla Bastiglia e tre amni in esilio. E' l'amante di Madame de Longueville, sorella irrequieta del Gran Condé, concepita invano da quella canaglia del cardinale di Retz e si lascia beffare da Mzzarino, religioso italiano divenuto padrone della Francia. Partecipa alla Fronda, si lega agli Spagnoli, vede il suo castello raso al suolo per ordine del cardinale, e nello scontro della porta Saint-Antoine, a Parigi, riceve in pieno volto un colpo di moschetto che lo lascerà quasi cieco. Nel 1665, due anni prima dell'Andromeda di Racine, l'anno stesso in cui Molière scrive il Don Giovanni, in cui Bossuet predica la Quaresima a Saint-Thomas de Louvre, in cui La Fontaine pubblica i suoi Racconti e Poussin muore a Roma, egli presenta al pubblico le sue Massime. La moglie e la madre muoiono, uno dei suoi figli viene ucciso al passaggio del Reno ed un altro viene ferito; anche il figlio avuto da Madamne de Longueville trova la morte, ed egli spira nelle braccia di Bossuet. "C'è sempre stato un certo non so che in La Rochefoucauld" scrive il suo amico e rivale cardinale di Retz. La Rochefoucauld è forse il più grande dei celebri moralisti francesi di cui ci ricordiamo. Le sue Massime sono soprattutto un gioco, uno di quei giochi a cui si abbandonavano Madame de Sablé, Madame de La Fayette, Madame de-Sévigny, lo stesso La Rochefoucauld ed alcuni altri. In queste pagine l'amor proprio, il desiderio, la passione, l'interesse fanno un tutt'uno. Tutto muove dall'egoismo e torna all'egoismo. In questa analisi l'autore eccelle per la modernità degli accenti.
Casalino Pierluigi