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INTERVISTA LUCA ROSSETTINI, DA MOLTI CONSIDERATO L'ELON MUSK ITALIANO |
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Luca Rossettini, dottorato di ricerca al Politecnico di Milano, certificate in business alla Santa Clara University Leavey School of Business, Silicon Valley. Poi torni in Italia e fondi D-ORBIT, una startup piuttosto particolare, per così dire, nel panorama italiano. Non ti limiti a cercare opportunità nel mercato delle agenzie spaziali, come fanno la maggior parte delle aziende aerospaziali. Da subito D ORBIT sviluppa una propria mission orginale, puntando ad un'area di mercato che ancora non esiste…
Sono andato in Silicon Valley perché volevo acquisire competenze lato business, a complemento delle ottime competenze tecniche che mi aveva fornito l'Università Italiana. Quando ho capito che la strada per diventare astronauta si era chiusa, dovevo trovare un altro percorso che mi portasse nello spazio: quale miglior idea di creare un'azienda che si occupasse di trasporto spaziale? Chiaramente un'azienda deve avere un prodotto competitivo e un mercato in cui venderlo. Il problema dei detriti spaziali era già noto da tempo, soprattutto a livello scientifico. Ma poco si era fatto a livello industriale e nel 2009 la mia percezione era che venisse preso un po' alla leggera. I detriti spaziali possono minare lo sviluppo del settore spaziale, e quindi anche il mio futuro di viaggiatore spaziale. Da lì l'idea di trasformare il problema in una opportunità di business: nessuno stava seriamente pensando a delle soluzioni che risolvessero il problema portando un vantaggio economico all'utilizzatore finale —l'operatore di satelliti — e io avevo già in mano una soluzione che, almeno sulla carta, era scalabile, operante in qualsiasi orbita, e applicabile a qualsiasi veicolo spaziale — non solo satelliti.
Chiaramente il mercato non esisteva. Parlare di fine-vita [dei satelliti] sembrava fantascienza anche solo quattro o cinque anni fa. L'interlocutore tecnico tipico giudicava i nostri prodotti come un extra-costo, senza considerare i vantaggi economici e operativi di un sistema che permette di rimuovere un satellite, anche non più funzionante, liberando il carburante residuo per prolungare le operazioni in orbita.
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