1860-1870. Aspetti diplomatici della fase Risorgimentale.
Massimo D'Azeglio notava che Garibaldi godeva in Inghilterra sempre di grande popolarità, e che tutti si auguravano che si potesse raggiungere un accordo tra il Governo del re di Sardegna e il Comandante delle camice rosse. Nel frattempo le probabilità del successo austriaco sulla Sardegna rendevano improbabile la costituzione di un grande regno in Italia, per cui si era tanto adoperato l'Inghilterra. D'altra parte quest'ultima voleva evitare a tutti i costi le occasioni perché la Francia scendesse in soccorso del Piemonte. Naturalmente, per l'imprevedibile gioco degli eventi, non era del tutto da escludere, all'opposto, l'eventualità di un rovescio austriaco. Ma i preparativi militari dell'Impero Austro-ungarico rendevano in effetti poco probabile tale seconda ipotesi. Tuttavia il Regno Unito prevedeva che alla distanza Venezia, Trieste e la costa dalmata avrebbero ben presto fatto parte dell'Italia. Quindi l'energia messa in atto dal Governo della Corte di San Giacomo contro tutte le iniziative piemontesi su Venezia, poteva ben spiegarsi con la prospettiva dell'accordo con l'Austria, che avrebbe rappresentato "comme corrolaire du raprochement avec la Russie", da parte della Francia di Napoleone III. Nel frattempo lo stesso Imperatore francese sentiva il bisogno, da un lato, di dire allo Zar di Russia, che egli deplorava la politica insensata del Piemonte e che aveva fatto quanto dipendeva da lui per arrestarlo dal pendio che sembrava trascinarlo alla rovina; dall'altro Napoleone III, in cuor suo, sempre Napoleone III desiderava impedire la partenza del Papa da Roma, invitando il Piemonte a rispettare il Patrimonio di San Pietro, evitando parimenti di irritare le potenze del Nord. Cavour, peraltro, insisteva nel far sapere che Garibaldi non era più da temere, avendo perduto forza morale e militare. L'Inghilterra e la Francia non intendevano arrivare ad un conflitto per l'Italia e molti non esprimevano ciò che in realtà pensavano.
Casalino Pierluigi, 6.12.2014
Casalino Pierluigi, 6.12.2014