L'EREDITA' RUSSA OVVERO LA RUSSIA DI SEMPRE, 1-

Un'ipotesi storica ricorrente è quella che la Russia non abbia mai voluto, né voglia ancora in modo particolare un sistema politico-istituzionale e legale di tipo occidentale. E' vero che tutto cambia e anche in Russia tutto cambia o per lo meno sembra cambiare, anche se spesso i cambiamenti in Russia assomigliano al gioco delle parti, ad un sistema che ha più della sceneggiata teatrale della parate d'antan sulla Piazza Rossa o di quella tradizionale dei balletti russi. E' stato scritto, tra l'altro, che a suo tempo la Russia fosse preparata ad una rivoluzione la quale, nella sua idea di fondo, andasse contro le concezioni legali e politiche dell'Occidente, fossero quelle della monarchia costituzionale ottocentesca, dell'aristocrazia post 1905 o della democrazia di Kerensky. Con la caduta del comunismo ci si è misurati su tante altre ipotesi, ma la conclusione è stata ed è sempre la stessa. La Russia non è l'Europa, forse le assomiglia o cerca di assomigliarle, ma il risultato non cambia. Le forme sembrano fare il verso alla democrazia occidentale, al sistema di valori e di senso comune dell'Occidente, ma la Russia è diversa anche quando vuole sembrare qualcosa'altro. Nel bene e nel male. Tutto ciò ci porta ad una considerazione di ciò che la Russia volesse in generale o voglia in genere oggi in epoca post-sovietica e post-zarista, anzi neo-zarista. Qui dobbiamo guardare ad un altro aspetto dell'eredità russa, un aspetto che è rimasto oscuro agli Occidentali proprio in virtù della loro preoccupazione per la legge e la legalità. Ci sono almeno quattro qualità positive della vita russa che hanno dato grandezza alla Russia, ciascuna delle quali trae origine da un diverso periodo della storia russa. La prima riguarda il carattere delle relazioni umane, o interpersonali, nella società. Ebbe origine nella Russia di Kiev (di qui l'attualità del conflitto russo-ucraino), con lo sviluppo di un ramo particolare  del Cristianesimo, l'Ortodossia russa, diversa sia dalla dall'Ortodossia Greca di Bisanzio (sebbene fosse ufficialmente recepita da Bisanzio) sia dal Cattolicesimo romano o dal successivo Protestantesimo dell'Occidente. Differiva dal Cristianesimo bizantino perché aveva scarso interesse per la teologia , la filosofia, il dogma in senso stretto. Fino al  XIX secolo la Chiesa ortodossa russa non produsse alcuna teologia sistematica o filosofia e, a dire il vero, ben pochi teologi o filosofi. Anche oggi, è assai difficile identificare il dogma dell'Ortodossia russa, pur lasciando ampio spazio a divergenze individuali. Dall'altro lato, il Cristianesimo russo differiva da quello occidentale, nel fatto che esso non era così istituzionale, non così dominato dagli ecclesiastici, non così politico nei suoi interessi o nella sua struttura fondamentale, Nonostante l'attività politica degli ecclesiastici al vertice, che sin da Pietro il Grande erano sotto la dominazione dello Stato, per la maggior parte dei Russi. la Chiesa era una invisibile "comunità di santi". I Russi, peraltro, non condividevano l'enfasi protestante sulla fede e sulla coscienza individuale. Al contrario, la Chiesa russa sottolineava la liturgia; il Cristianesimo per il Russo è stato sin dall'inizio una profonda esperienza estetica  e spirituale, che ha influenzato la sua personalità e la qualità della sua vita, e che lo ha legato agli altri in quell'esperienza comune. Il senso della comunione di tutti gli uomini in quanto costituenti una singola congregazione, legati da un rituale comune, da una comune liturgia e, in ultima analisi, da un comune senso di fratellanza, fu un fattore unificante di primaria importanza nel salvare la Russia dalla possibilità di essere invasa dai Mongoli. Paradossalmente anche sotto Stalin la Chiesa russa agì in modo analogo contro l'invasione tedesca e prima ancora sotto lo zar Alessandro per fronteggiare Napoleone (e non è un caso che Putin abbia benedetto un monumento in memoria della grande guerra patriottica dei Russi contro i francesi nel 1812. La Chiesa russa svolse questo ruolo salvifico nel corso dei secoli. Nel XIX secolo fu trovato un nome per questa qualità: la si chiamò "sobornost", che significa conciliarità (sobor significa letteralmente concilio), uno spirito d'armonia, di vita comune. E il senso della vita esiste soltanto tra la gente, che l'individuo deriva la sua personalità dall'appartenenza alla comunità dei credenti che "La verità esiste nella congregazione". Berdiajev ed altri hanno sottolineato questo carattere dell'Ortodossia russa come centrale nella storia russa ,sono stati criticati severamente da alcuni, i quali affermano che questa è soltanto l'ottocentesca concezione Slavofilia trasferita a tutto il passato, il presente e il futuro russo. 1-continua.
Casalino Pierluigi, 4.12.2014