CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SULLE RAGIONI DELLA GUERRA DEL 1939. IL CASO DELL'ITALIA

Una spiegazione economica di tipo diverso sulle ragioni della guerra del 1939 era diffusa prima dello scoppi dello stesso conflitto che terminerà nel 1945. La Germania e l'Italia, si diceva, erano potenze having-not, povere, dotate di un insufficiente  accesso ai mercati esteri o alle materie prime. L'opposizione laburista in Gran Bretagna sollecitava continuamente il governo di S.M. a soddisfare tali richieste, senza partecipare alla corsa al riarmo. Forse la Germania e l'Italia erano davvero having.-not, ma cosa volevano? Si tralasci qui il caso tedesco. Veniamo, brevemente, alla posizione dell'Italia. l'Italia aveva conquistato l'Abissinia, lungi dal trarne profitto, dovette constatare che la pacificazione e lo sviluppo di quel paese rappresentava un dissanguamento quasi insostenibile per le sue limitate risorse. Anche se alcuni italiani si stabilirono laggiù, quest'opera di colonizzazione fa fatta solo per ragioni di prestigio. Sarebbe forse stato meno caro e più utile mantenerli in Italia. Immediatamente prima dell'inizio delle ostilità, Mussolini aveva chiesto ripetutamente la Corsica, Nizza e la Savoia, ma nessuna di esse, tranne forse Nizza, offriva alcun vero vantaggio economico, e persino Nizza non poteva servire a risolvere il vero problema dell'Italia, paese povero con popolazione densa.
Casalino Pierluigi, 7.12.2014