La guerra di Hitler e l'ascesa dell'America e della Russia.

E' sconcertante e paradossale, a tanto tempo di distanza, comprendere dai documenti storici che se Hitler pensava davvero ad una guerra, in realtà si ritrovò in guerra forse per aver avviato il 29 agosto del 1939 una manovra diplomatica che avrebbe dovuto avviare il giorno prima. Il mito del nazismo come solo fattore demoniaco alle origini della Seconda Guerra Mondiale, e perciò inspiegabile a pieno, il giudizio su tale evento drammatico non può che essere più articolato. Hitler non attua unilateralmente un disegno di perversa volontà di dominio a seguito di vicende manifestatasi improvvisamente nel cuore della Vecchia Europa. Al contrario, se è vero che la Germania perfeziona un processo profondamente radicato nella sua storia passata, nel 1939 si verificano condizioni multiple che confermano quanto scarsa fu l'opposizione delle potenze democratiche. E ciò per svariate ragioni. Da Versailles a Monaco, oscillando tra soluzioni puramente vessatorie e aperte connivenze con la Germania, i tortuosi calcoli di potenza della politica inglese e francese offrirono ad Hitler le occasioni per le sue spericolate operazioni e improvvisazioni tattiche sempre al limite della rottura. fino alle tragiche giornate del settembre del 1939. Si tratta di interpretazioni queste delle cause della guerra non certamente nuove, ma che stanno prendendo copro in  seno allo mondo degli storici. Tutte considerazioni che mirano a spiegare come ci fu la crisi del vecchio equilibrio europeo e contemporaneamente quell'ascesa, prevista da tempo da Alexis de Tocqueville, dell'egemonia degli Stati Uniti d'America e della Russia.
Casalino Pierluigi, 7.12.2014