IL POTERE E CHI LO DETIENE

Ho ricevuto in dono, qualche anno fa, IL POTERE E CHI LO DETIENE di Rocco D'Ambrosio, da un comune amico. Il libro, edito da EDB, è di quelli che lasciano il segno per la ricca ed articolata riflessione che stimola in un ambito così difficile, qual'è il potere. D'Ambrosio, docente di filosofia politica all'Università Gregoriana, è studioso attento, impegnato in un'analisi aperta, illuminata ed illuminante delle ragioni e dei meccanismi del potere. L'Autore offre un prezioso contributo sul piano della ricerca. Senza mai perdere di vista il senso autentico di un fenomeno, che attiene soprattutto ad un equilibrato rapporto tra rappresentanti e rappresentati, D'Ambrosio descrive la geografia delle esperienze politiche dalle forme più agili a quelle di crescente complessità. La questione ricorrente della legittimità della classe politica, oltre che del suo corrispondere o meno alle aspirazioni delle società di ogni epoca, è tema centrale delle considerazioni del D'Ambrosio. IL POTERE E CHI LO DETIENE coglie il significato profondo del teatro della Storia, dei suoi attori, delle sue scene, dell'invisibile regia che ne ispirano il quotidiano scandire di opere e di giorni. Un passo che si confonde con l'eterno dramma del regno di questo mondo. Shakespeare, con la sua visione della tragica solitudine del monarca, e Tocqueville, con le sue profetiche intuizioni sullo sviluppo e i limiti della democrazia di massa, sono al centro di un discorso inesauribile. A questo proposito, D'Ambrosio denuncia gli aspetti perversi del governo dell'uomo, i travestimenti, che ne snaturano le originarie finalità, e la sua disumana contrapposizione massa-élites. Il potere nasce, vive e si consuma con i suoi desideri, con i suoi sogni, con le sue illusioni e persino con le sue tentazioni totalitarie, immagine di un disegno ben più ampio. Nel tentativo di fornire una risposta al quesito posto da Guido del Duca nel XIV canto del Purgatorio, Dante assegna al Veltro del Monarca il compito, forse irrealizzabile, di di eliminare la lupa della cupidigia. IL POTERE E CHI LO DETIENE, sembra pertanto, in qualche modo, raccogliere l'antico messaggio di civiltà e di speranza del Poeta e di riproporlo alle coscienze smarrite del nostro tempo. Un mondo sgomento e inquieto che subisce il progressivo e disumano governo dell'economia, che svuota il supplemento d'anima, se mai l'abbia avuto, della crescita equilibrata e solidale delle società umane.
Casalino Pierluigi, 14.12.2014