IL TEATRO DI F.T.MARINETTI. Palestra di modernità.

L'opera teatrale di F.T.Marinetti si concentra soprattutto negli anni che vanno dal 1905 al 1942: da Re Baldoria, che segnò il suo esordio al periodo delle cosiddette "sintesi incatenate", comprendente anche testi più brevi, ma significativi dell'espressione marinetiana così sensibile al dinamismo delle cose, nello spirito irrefrenabile delle avanguardie del Novecento. Tra questi lavori più recenti si distinguono le formule del "teatro della sorpresa" e del "teatro sintetico", che possono considerarsi a giusta ragione i precursori di tutto il teatro d'avanguardia di quello che è stato definito il secolo breve, ma che continuano ad esprimere una sequenze di semantiche rivoluzionarie, che coincidono con la conquista degli spazi e soprattutto dello spazio cosmico. Una geniale passione di futuro che Marinetti vive interpretando i mass media come elemento rivoluzionario della conoscenza, processo si svecchiamento della cultura stanca del tempo passato. Marinetti fu anche critico dell'arte teatrale e degli autori del suo tempo, lasciandoci commenti di straordinaria attualità e cifra interpretativa del mondo del teatro e dei suoi demiurghi, vero ponte tra realtà e suggestione, tra presente e futuro, tra oggi e domani. La forza propulsiva del messaggio futurista è tutto compreso in questi suoi scritti che anticipano e rilanciano l'idea lucreziana di progresso.
Casalino Pierluigi, 24.12.2014