CRISTIANESIMO ED ISLAM. QUESTIONI DOGMATICHE

Difficile o almeno altamente improbabile per ora, almeno, che un musulmano rinunci a Muhammad e alla sua predicazione, se pur in buona fede e non certo per partito preso per motivi che esulano dal campo morale e spesso entrano in quello politico. Del resto appare altrettanto difficile smontare da parte di studiosi cristiani il dettato coranico e il profetismo di Muhammad, anche nella prospettiva di trovare una via di penetrazione in tali assunti. Aldilà della buona fede di tali pubblicisti cristiani o ecumenici e l'abilità dialettica di alcuni di essi, ammirabile davvero, ma inefficace allo scopo che si prefigge: si tratta, infatti, di speranze inconcludenti e inconsistenti per potervi basare un lavoro di avvicinamento, per quanto augurabile ai giorni nostri. E ciò che perché, in genere, i musulmani non ammettono discussione dogmatica contraria alla loro posizione: in altri termini, come si sottolinea, è tempo perso. Se mai sono altre le vie come, in primis, l'esempio di vita religiosa irreprensibile, ma su questo terreno arduo misurarsi e non è cosa su cui si possano impostare dibattiti. Ci piace tuttavia riconoscere il valore evolutivo del pensiero di Muhammad, che con l'Islam ha posto fine al paganesimo degli Arabi, rimettendo in auge il culto dell'unico Dio o Allah, che era stato da tempo dimenticato. Inoltre la constatazione del'accettazione della rivelazione precedente fra cui i testi mosaici e cristiani, ha un valore su cui poter far leva per interpretare a sua volta il testo coranico. In ciò troviamo un sostegno in al-Ghazali, buon conoscitore del Vangelo. Di fronte alla divinità, che ha similitudini di percezioni tra le tre religioni monoteistiche, peraltro, il musulmano si pone nella sola posizione di servire e di abbandono e non si riscontra nella sua visione escatologica (salvo negli influssi di essa su San Tommaso d'Aquino e su Dante) un'idea adeguata a quella della visione beatifica del Paradiso. Forse solo nei Sufi si coglie un recepire dello slancio spirituale cristologico. Il bisogno di comprovare, del resto, la divinità della missione profetica fu giustamente di attribuire a Gesù, nel Corano, dei miracoli, ma tale necessità viene sentita anche nei riguardi di Muhammad e, pur sapendo, anche dalle sue stesse dichiarazioni, che ciò non avvenne, gli se ne attribuiscono nella tradizione islamica generale e popolare. Secondo alcuni, poi, Muhammad non avrebbe negato la Trinità nel vero senso cristiano, come invece afferma recisamente al-Ghazali, e perciò vi sarebbe la possibilità di un'intesa su questo punto. Muhamma avversa, infatti, una concezione trinitaria che non è quella ortodossa, ma quella delle sette orientali, che dicevano la Trinità composta di Allah, esù e Maria. Per quanto concerne, ancora, la divinità di Cristo, è insuperabile nella mentalità del Profeta dell'Islam il concepire la divina generazione, se mai Cristo è Legato di Dio, come scritto nel Corano. In ordine all'Immacolata Concezione, Muhammad conferma che tutti gli uomini sono toccati da Satana alla nascita, eccetto Maria. Un accenno all'Eucarestia si trova, d'altronde, nella sura 6 del Corano e cos' in altri punti del Corano si fa riferimento al pentimento. Ritorneremo su queste questioni.
Casalino Pierluigi, 18.12.2014